I dischi dell’anno 2018
5-1
5. Giardini Di Mirò – Different Times
Può piacere o meno ma quanto sarebbe bello avere centinaia di band come i Giardini di Mirò? Different Times è un disco inzuppato nella bellezza artistica di cui i Giardini di Mirò stessi si nutrono
Brano chiave: Different Times
4. Winter Dies In June – Pnelope, Sebastian
Da una forte impronta chitarristica e uno stile ispirato al post-rock, a un ventaglio di strumenti più ampio e un deciso tocco shoegaze. Resta, intatta, la capacità di emozionare profondamente l’ascoltatore, grazie a melodie di qualità superiore, al timbro vocale di Alain Marenghi sempre più espressivo e capace di svariare tra diverse tonalità, e a un’ispirazione in fase anche esecutiva che dà alle canzoni intensità e profondità
Brano chiave: Boy
3. Intercity – Laguna
Ogni spunto del disco precedente è stato ampliato e trasformato in un brano. Un lavoro fuori dal tempo che riempie il cuore con la semplicità e la schiettezza di un viaggio senza fine
Brano chiave: Scatto Fisso
2. Riccardo Sinigallia – Ciao Cuore
RECENSIONE // STREAMING // INTERVISTA
Un altro centro pieno per Sinigallia. La sua capacità di maneggiare la propria indubbia personalità con totale padronanza e di declinarla ogni volta in modo diverso è, probabilmente, unica in Italia. Il disco suona fresco, efficace e sa catturare l’attenzione subito al primo ascolto ma non “invecchia” coi successivi passaggi, anzi, si scoprono sempre nuove sfumature e un nuovo senso di coinvolgimento
Brano chiave: Ciao Cuore
1. Any Other – Two, Geography
RECENSIONE // STREAMING // INTERVISTA
Adele Nigro, in copertina e sul palco, si presenta nella sua veste più semplice e genuina, con la stessa onestà emotiva ed intellettuale che ritorna nel disco. Ha poco più di vent’anni ma un talento musicale ricco e una capacità di vivere le emozioni (anche quelle brutte) con una profondità e una consapevolezza rare. Un disco che proietta l’ascoltatore in questa geografia del dolore che diventa uno spazio sicuro.
Brano chiave: Waklthrough