I dischi dell’anno 2019
Probabilmente, il 2019 verrà ricordato come l’anno nel quale la sbornia da cosiddetto it-pop è passata, sia per quanto riguarda il gran numero di artisti che si rifanno a questo filone, che, soprattutto, lo schierarsi “o con loro o contro di loro”. Sono usciti moltissimi dischi fatti bene che ricomprendono i generi più disparati, e sempre più ascoltatori hanno capito che l’importante è la qualità musicale in sé, senza voler necessariamente apparire “alla moda” coi propri ascolti, né ostentare a tutti i costi di essere contro ciò che va per la maggiore. Le commistioni di genere, quindi, sono sempre più presenti, non solo nel repertorio di chi fa musica, ma anche nelle playlist di chi la ascolta, e questa nostra classifica riflette questa caratteristica del tempo che stiamo vivendo. A noi piace molto questo stato di cose, e ci auguriamo che continui a lungo.
Classifica realizzata con i contributi di: Stefano Bartolotta, Raffaele Concollato, Andrea Martella, Massimo Bonfigli, Riccardo Cavrioli, Vittorio Lauri, Gilda Romeo, Andrea Cavanna, Vittoria Giannuzzi, Marianna Bottiglieri
20-16
20. Egokid – Disco Disagio
La band porta all’estremo sia la propria attitudine pop che quella adult, per un disco onfezionato alla perfezione e in grado di far vivere all’ascoltatore in modo molto realistico le atmosfere e gli stati d’animo che porta con sé
Brano chiave: Mi Piaci Davvero
19. The Winstons – Smith
In fondo lo sapevamo che non sarebbe finita con un unico album, che il progetto fosse destinato a proseguire. Il punto di partenza e quello di arrivo è lo stesso: la libertà artistica, l’emancipazione da ogni logica e da ogni schema razionale, l’anarchia e il caos. Ok, è più di uno, ma avete capito, no?
Brano chiave: Ghost Town
17. Lessness – Never Was But Grey
insieme alla malinconia di fondo e ad uno stato d’animo di profonda tristezza, pare potersi cogliere una luce, seppur fioca e sottile; sembra intravedersi l’alba grigia di un nuovo giorno. Un saliscendi di emozioni, di sensazioni che spaziano tra buio e luce, tra giorno e notte, tra un disagio inconscio ed il desiderio spasmodico di serenità
Brano chiave: Away
17. Giovanni Truppi – Poesia E Civiltà
Il cantautore campano è cresciuto in questi anni, abbandonando (mai del tutto in realtà) l’ironia e affrontando i suoi temi di sempre con una lucidità e consapevolezza diversa: lavoro, famiglia, l’essere giovani, la religione, il crescere, l’ansia o la paura del futuro sono cantati con un approccio meno provocatorio, più maturo
Brano chiave: Borghesia
16. Nicolò Carnesi – Ho Bisogno Di Dirti Domani
Il cantautore siciliano si ripresenta con una raccolta di canzoni mai così diretta e senza fronzoli, con un suono quanto mai essenziale e un timbro vocale che si adatta bene a questa nuova tipologia di arrangiamenti. Il potere evocativo dei testi ne guadagna, e anche la qualità melodica ha il giusto risalto. Una svolta, in definitiva, molto azzeccata, perché non snatura lo stile dell’autore, ma gli toglie un po’ di orpelli.
Brano chiave: Turisti d’Appartamento