Surf Cassette – Surf Cassette

Genere: surf music, garage pop

Protagonisti: Dario Dell’Aversana (voce, chitarra), Filippo Colombo (basso), Luca Brunelli (batteria).

Segni particolari: nati come duo e poi sviluppatisi in trio, i Surf Cassette sono una band frizzante con i piedi nel milanese e la testa fra le (poche) nuvole della California. Dopo aver raccolto opinioni favorevoli oltreoceano con le prime tracce rilasciate, lo scorso 6 gennaio hanno pubblicato l’omonimo album di debutto, scaricabile gratuitamente su Bandcamp.

Ingredienti: tra le influenze citano Hinds, Fidlar e Best Coast, ma quando si parla di spiagge, impossibile non pensare ai Beach Boys, la cui eco in effetti si sente nel sound dei Surf Cassette (sentire i coretti per credere). Ma troviamo riferimenti anche ai Kinks e, in modo più massiccio, ai meno conosciuti Barracudas, soprattutto per quanto riguarda schitarrate e linea vocale. Però, più che la vera e propria musica della West Coast tra i ’60 e i ’70, i tre prendono a modello e rielaborano in modo originale l’ondata del revival, con sonorità che strizzano l’occhio anche ai più recenti Wavves e Ty Segall.

Densità di qualità: la calura estiva e il mare sono il fulcro principale attorno a cui ruotano tematiche collegate quali ragazze, spiagge (‘Summer’s End’), sbornie di diversa intensità (‘Wasted’, ‘Maybe I’m Not Sober’) e ancora ragazze. Ben due infatti sono in questo debutto le tracce dedicate al gentil sesso: ‘Wonder Woman’, una ballad per la ragazza dei sogni che costituisce il momento più disteso e lento di tutto l’album, e ‘Portami Via’, bonus track e unico pezzo in italiano di tutto il disco che, assieme a ‘Lust For Life’, è una sorta di dichiarazione di poetica dei Surf Cassette. Una menzione particolare meritano poi ‘Wasted’ e ‘Rebel’ che, dal ritmo veloce e la melodia catchy (con tanto di hook), sono le tracce più in forma di singolo, di quelle che ti ascolti in loop per giorni. Tutti i pezzi si susseguono velocemente, a formare un lavoro il cui divertimento non lascia spazio alla noia né però diventa stucchevole dopo il primo ascolto. I tre hanno insomma saputo costruire un disco appetibile per il pubblico e per un futuro mercato musicale, sviluppando in modo concreto e credibile una poetica del divertimento e della leggerezza di tipo calviniano. Inoltre, con il loro revival della surf music, risultano freschi sul panorama musicale italiano e, per citare gli stessi Barracudas, ti obbligano piacevolmente a pensare “I wish it could be 1965 again”.

Velocità: 8 tracce per circa 20 minuti

Il testo: “ Everyone got problems / It’s always been the same / There is Janny with her boyfriend / Your neighbour still in jail / But time is gonna pass / And you will find your way“, da ’Wasted’.

La dichiarazione: “Spensieratezza da spiaggia. Tepore californiano con un pizzico di italianità. Il garage pop direttamente dal garage, una piccola saletta costruita a bancali sperduta nella periferia milanese. Tana. Covo di sognatori. Canzonette per sgambettare. Musica per cuori affranti.”

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