Grimoon – Super 8

GENERE: pop d’autore cinematico.

PROTAGONISTI: Alberto Stevanato (chitarra acustica, xylofono, voce), Solenn Le Marchand (synths vintage, accordion, voce), Erik Ursich (basso, synths vintage, mellotron, percussioni), Claudio Favretto (accordion, organo, piano rhodes), Samuele Giponi (batteria), Andrea Iseppi (violino, xylofono). Alla produzione artistica c’è Scott Mercado, cantautore e polistrumentista americano, che ha lavorato con gente come Black Heart Procession, Devics e Album Leaf ed ha in piedi un proprio progetto chiamato Manuok. Nel film hanno avuto un ruolo importante nella realizzazione delle ambientazioni Alessandro Fiori dei Mariposa e Davide Toffolo.

SEGNI PARTICOLARI: ‘Super 8‘ è il quarto lavoro, il terzo sulla lunga distanza, dei Grimoon. Esce accompagnato a ‘Neera‘, loro secondo film. Il primo era omonimo al debutto ‘La Lanterne Magique’.

INGREDIENTI: i Grimoon, in questo album, provano a creare un’osmosi tra le diverse componenti stilistiche che sono andate progressivamente a far parte del loro repertorio. Troviamo quindi una continua compenetrazione tra elementi teoricamente in antitesi tra di loro: da un lato le ambientazioni crepuscolari con le atmosfere più leggere e spensierate, dall’altro un suono rotondo ed avvolgente con uno più diretto ed incisivo. Naturalmente, perché questa idea venga concretizzata al meglio, è stato necessario puntare su un songwriting cangiante sia dal punto di vista dell’apertura melodica che della complessità dello sviluppo della canzone, nonché su testi che raccontassero una gamma piuttosto ampia di situazioni e stati d’animo. Il film, rigorosamente home made come da sempre è tutto il lato visuale dei Grimoon, è un viaggio surreale tra terreno ed ultraterreno, dove entrano in gioco la mitologia greca, la potenza del fascino dell’arte, l’importanza di assecondare le pulsioni della nostra fantasia, l’amore, la morte e la vita dopo di essa.

DENSITÀ DI QUALITÀ: i dischi così ricchi di idee e soluzioni si dividono in tre categorie: quelli in cui il collage risulta slegato, incoerente, ed in definitiva pretenzioso; quelli in cui è tutto fatto talmente bene che l’ascoltatore viene immediatamente conquistato; quelli, infine, dove le interazioni tra i vari elementi risultano di difficile assimilazione, rischiando inizialmente di far apparire il disco come facente parte della prima categoria ma facendolo crescere inesorabilmente con il numero di ascolti. ‘Super 8‘ fa parte di quest’ultima tipologia di lavori, e mostra una band che insiste nel lavoro iniziato con il disco precedente, ovvero prendere le caratteristiche che rendono così personale il proprio repertorio e sfruttarle per creare qualcosa che ogni volta risulta sempre meno immediato al primo impatto ma sempre più efficace e duraturo nel tempo. Stavolta poi gli equilibri erano ancora più difficili da raggiungere, perché da quelli creati in precedenza sono nate per forza cose nuove, che ovviamente la band non ha certo lasciato da parte, ma ha utilizzato per un’esplorazione ancora più approfondita delle possibilità offerte dal proprio mondo sonoro ed emozionale, con un’opera di destrutturazione e ricomposizione che, come detto, è risultata tanto rischiosa quanto ben riuscita. Il film è più facile da apprezzare subito, grazie ad una realizzazione ben curata nel suo essere auto-prodotta ed alla trattazione di tematiche con cui prima o poi, nel corso della vita, tutti sono chiamati a confrontarsi: ciò che lo lega al disco è la capacità di creare stati d’animo intensi con un utilizzo per nulla convenzionale degli elementi a disposizione, per quanto riguarda sia l’intreccio, che i dialoghi, che le immagini.

VELOCITÀ: un continuo variare all’interno di un range che va dall’adagio all’andante con brio.

IL TESTO: “Tout ce qui est dans ma tête existe pour être transformé”: ‘Super 8‘ si chiude con queste parole, altamente rappresentative dello spirito che da sempre anima il progetto Grimoon.

LA DICHIARAZIONE: Solenn a noi di ‘Indie-Rock.it’: “Secondo me possiamo piacere a molti, visti tutti gli elementi presenti nella nostra musica. Ma probabilmente continueremo ad essere un gruppo di nicchia.” Chissà.

IL SITO: ‘Grimoon.com’.

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