España Circo Este – Scienze Della Maleducazione

GENERE: tango-punk, indie-rock.

PROTAGONISTI: Marcelo: voce, chitarra; Jimmy: batteria, percussioni; Ponz: basso, voce; Matteo: fisarmonica, violino.

SEGNI PARTICOLARI: secondo disco per la band italo-argentina, a due anni da La revolucion dell’amor e dopo ben 200 concerti nel giro di un anno.

INGREDIENTI: come ci si può aspettare dal genere con cui la band si definisce e dal gran numero di concerti, il disco porta con sé una forte carica sonora e ritmica ed è caratterizzato da una visibile impronta fatta di quell’esotismo da raduno di massa che fa venire in mente inevitabilmente nomi come Manu Chao e Gogol Bordello. Gli italo-argentini, però, mescolano questa influenza con un impianto più vicino all’indie-rock, con riff di chitarra energici, ritmiche regolari, strofe e ritornelli ben definiti, in modo che gli svolazzi tipici della parte esotica siano solo un mezzo per ottenere varietà, fascino e tiro ma senza che ci sia il rischio di andare fuori giri e trasformare i brani in meri esercizi di stile.

DENSITÀ DI QUALITÀ: grazie all’impostazione di cui sopra, gli España Circo Este nobilitano un modo di fare musica che troppo spesso rischia di apparire come un mezzo per catturare l’attenzione di più gente possibile invece che una forma di espressione artistica. Qui non si corre alcun rischio di questo tipo, e il bello è che questo disco ha veramente l’opportunità di essere apprezzato da un pubblico vasto, ma per i motivi giusti, ovvero la capacità di mettere insieme cose diverse tra loro con visione e coerenza, creando un risultato a cui è difficile resistere. Il punto più alto è il micidiale ritornello di Mal Educacion, ma in generale tutti questi 31 minuti sono costellati da spunti melodici brillanti e idee efficacissime in fatto di produzione artistica.

VELOCITÀ: c’è molta varietà ma ovviamente si viaggia quasi sempre su ritmi medio alti.

IL TESTO:In pancia ho un piccolo rumore che vuol scoppiare, nessuno lo calma e nessuno lo fermerà, continuerà a girare” le prime parole del disco, da Lo stomaco e il bullone.

LA DICHIARAZIONE:Una lotta ed una guida che ha la presunzione di riattribuire il significato di bellezza a tutto ciò che oggi si dipinge come poco convenzionale, strano o maleducato”.

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