Interview: Pier Adduce e Massimiliano Gallo
Due artisti mettono in campo il loro talento per creare un EP dal “nulla” o da una “semplice pandemia” è questo il caso di Pier Adduce (Guignol) e Massimiliano Gallo. Il resto ve lo facciamo scoprire con questa chiacchierata.
Ciao! Com’è nata la vostra collaborazione?
Pier Adduce: Anni addietro, io e Massimiliano ci siamo conosciuti durante i concerti di Eco Nuel con cui lui collaborava all’epoca. In seguito all’amicizia in comune con l’argentino Henry Hugo abbiamo poi suonato insieme nella band ( i The Lucky Boys) messa in piedi per i tour europei e italiani di Julitha Ryan (AUS) cantautrice e polistrumentista di Melbourne. In seguito ancora Massimiliano è stato coinvolto spesso nelle date al Centro-Sud dei Guignol. Ci siamo trovati a suonare insieme anche con e per Salvo Ruolo, altro cantautore siciliano. Insomma siamo molto spesso in contatto.
Cosa vi ha spinto maggiormente nella creazione di questo nuovo EP?
Pier Adduce: Un’irrefrenabile vitalità nonostante il clima di sfacelo generale, l’ incertezza totale circa il presente e il futuro, l’annientamento di vite e prospettive… Sembrava l’unica cosa sensata da fare, a distanza di più di m 1000km, senza troppo pensarci e senza alcuna aspettativa di sorta…
Massimiliano Gallo: Facevamo lunghe chiacchierate al telefono durante il lockdown, come tutti del resto. I nostri discorsi partivano dalla cronaca giornaliera e s’inoltravano nel disagio sociale che questa situazione ha senz’altro ancor di più messo in evidenza. Poi dal punto di vista antropologico, se ci pensi, è stato un momento particolarissimo, in cui le voci di decine di milioni di persone hanno perso la loro timbrica sonora, ciò che le contraddistingue, il “colore della voce” Siamo stati tutti costretti ad utilizzare un “filtro” per parlare, ad essere processati da un apparecchio e di conseguenza riprodotti secondo una gamma di frequenze specifiche. Per la prima volta, in modo forzato, la tecnologia è stata l’unica risorsa per accedere alle relazioni sociali. Ho invogliato Pier a registrare dei racconti sul telefono, perché era un modo per essere terribilmente attuali. In 20 giorni abbiamo tirato fuori questi quattro racconti sonorizzati, tra metà marzo e l’inizio di aprile 2020.
Ci dite qualcosa in più sul nome dell’EP?
Pier Adduce: E’ il titolo di uno dei brani in scaletta e sintetizzava bene la fuggevolezza, l’indefinitezza, l’inaffidabilità delle sensazioni legate al singolo momento, fosse giorno o sera: le giornate durante il confinamento svoltavano spesso e in modo estremamente imprevedibile durante l’arco delle 24h…
Come avete vissuto il vostro lockdown?
Pier Adduce: Ecco, appunto, come dicevo sopra! Per quello che mi riguarda sono stato molto con mio figlio. Poi ho letto, scritto e suonato quando me la sentivo, e quando no mi abbandonavo al sonno o alla visione di molti film recuperati o mai visti in precedenza.
Massimiliano Gallo: Eventi come questo generano una grande “spinta emotiva”, possono tirare fuori parti del nostro essere che nel quotidiano magari tendiamo a sopprimere. E’ interessante capire come il disagio possa essere produttivo. In questi casi se hai una “chiave artistica” con cui solitamente ti esprimi non puoi fare a meno di riversare il tuo essere lì dentro. A mio parere è un processo auto terapeutico.
Quali saranno i vostri progetti futuri? Continuerete con questo progetto o puro e semplice esperimento sonoro?
Pier Adduce: I progetti sono subordinati al fatto di poter tornare a suonare in pubblico, cosa preclusa al momento… Vedremo che succederà, probabilmente è un’esperienza che potrebbe anche avere un seguito.
Massimiliano Gallo: Per ora la priorità è quella di fare uscire questo lavoro in questo momento storico. Dal vivo abbiamo già fatto negli anni scorsi delle cose simili, ci piace ogni tanto spaziare in queste forme sonoro/letterarie.
Grazie per il vostro tempo preziosissimo. Voi, chi volete ringraziare?
(Pier Adduce) Noi stessi, la sorte, Macramè Trame Comunicative, Toni Face Bacciocchi, Maurizio Baruffaldi, Gloriana Penta, i Guignol…