Interview: Rudy Saitta

Abbiamo intervistato Rudy Saitta, cantautore torinese che con la sua ultima hit Croissant sta raggiungendo sempre più consensi tra il pubblico ed addetti ai lavori. Questa la nostra discussione virtuale.

1) Com’è nato il tuo progetto?

Il mio progetto nasce ufficialmente dopo lo scioglimento della mia band rock del liceo i “The Beggars”, mi ritrovai solo e iniziai a scrivere in stile cantautoriale.

Poi dopo varie esperienze come corista e cantante in studio e dal vivo, mi stufai di interpretare sempre canzoni degli altri e poi timidamente proporre le mie.

Due anni fa iniziai quindi a concentrarmi di più sui miei brani e penso che manterrò questa linea finchè non mi sarò stufato di nuovo.

2) Quali sono le tue influenze principali?

Ascolto molta musica latino americana (bachata, salsa, bossa nova ecc…) i ritmi sudamericani sono la mia maggiore fonte d’ispirazione al momento.

Sono innamorato musicalmente di un’artista dominicano di nome Vicente Garcia, la prima volta che l’ho ascoltato ho pensato: “Che figata ! Sono felice! Voglio cantare questo genere!

Sono cresciuto però con il rock, i cantautori americani e italiani, quindi sicuramente ci sono influenze anche di quel tipo nei miei brani.

3) Parlaci di “Croissant” qual è il messaggio del tuo singolo e la sua storia?

La canzone parla di un amore finito ma non ancora dimenticato, è ambientata a Parigi, città dell’amore che visitai per la prima volta nel 2019 poco prima dell’incendio di Notre-Dame.

Quel viaggio mi fece tornare la voglia di scrivere canzoni, di trasformare ancora una volta il mio dolore in musica, per spegnere “l’incendio” che mi bruciava il cuore.

Non credo ci sia un messaggio particolare, ci sono molti momenti della mia vita di quel periodo all’interno, forse una delle cose che mi piacerebbe comunicare tramite questo brano è la certezza che gli incendi dell’anima si spengono prima o poi e all’interno di noi rimane solo una piccola fiammella che ci permette di andare avanti, grazie a quella ho scritto “Croissant”.

4) Parteciperesti mai ad un talent?

Sì, ma solo se servisse realmente al mio progetto, sia come crescita professionale sia in termini di visibilità.

Non vedo il talent come un punto di arrivo, ho obiettivi diversi per la mia carriera artistica, però potrei passarci qualora ricevessi una proposta utile.

5) Con chi ti piacerebbe collaborare?

È difficile rispondere perché avrei tanti nomi in mente, all’interno del panorama musicale italiano mi piacerebbe collaborare con Dimartino, Colapesce, Niccolò Fabi, Brunori Sas, Zucchero e per quanto riguarda l’estero: Vicente Garcia, Sting, Carlos Santana e James Taylor.

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