Brace-Puledri Nello Stomaco

GENERE: pop lo-fi, folk, garage.

PROTAGONISTI: Davide ‘Brace’ Rastelli e la famiglia Garrincha. In particolare Francesco Brini, il boss Matteo Romagnoli, Marco “Carta” Cattaneo dei Chewingum, Enrico Farnedi che come sempre suona (anche) l’ukulele, Gian Maria Fano, Elia Dalla Casa e 2/3 della parte elettronica de Lo Stato Sociale, cioè Enrico Roberto e Francesco Draicchio.

SEGNI PARTICOLARI: era dal 2006 che Brace non registrava un disco, più precisamente da ‘Salvate il mio maglione dalle tarme’ dei Mr.Brace uscito per la Tafuzzy Records, di cui Davide è fondatore. Intanto ha continuato ad insegnare matematica alle superiori, girare tutta Italia con le sue canzoni e la sua chitarra, scrivere e incidere pezzi nuovi, promuovere musica bella. Quindi è possibile che abbiate già ascoltato alcune delle canzoni contenute in ‘Puledri Nello Stomaco’ a qualche live, magari in un posticino sperduto della provincia oppure in uno scantinato in centro di cui ignoravate l’esistenza.

INGREDIENTI: melodie che entrano facilmente in testa e parole che nessun cantautore sano di mente avrebbe il coraggio di mettere in una canzone. Eppure i testi di Brace colgono tanti piccoli momenti di verità domestica ““ vedi ‘Casa vuota‘ dalla movimentata coda strumentale ““ e descrivono perfettamente delle sensazioni particolari in modo del tutto inusuale ma comunque efficace, come il secondo pezzo dell’album, ‘Pigiamarmatura‘, che racconta una relazione conflittuale e ricorda un po’ il cantato di un altro Davide del panorama musicale italiano, il Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti.
In ‘Puledri Nello Stomaco’ c’è anche una interessante componente demenziale, evidente in ‘Piedini‘ il cui video-teaser ha lanciato l’album, ma anche il minuto e venti à la Camillas di ‘Nasuea‘ bene esprime questa caratteristica dell’artista romagnolo adottato dal capoluogo emiliano.

DENSITÀ DI QUALITÀ: se alcuni versi oltrepassano l’ermetico e diventano parecchio difficili da mangiar giù, tipo ‘non posso che amarti la faccia‘ contenuto in ‘Buongiorno‘ dopo qualche secondo Brace regala delle perle illuminanti, con tanto di crescendo musicale per evidenziare il momento: ‘com’è tutto chiaro oggi come sotto a un flash‘. Una metafora semplice, piccola, e proprio questa semplicità può essere uno dei punti di forza di Brace. Poi arriva un pezzo colossale come ‘Caffè‘, una di quelle canzoni che dal vivo si sentivano già da un po’ e finalmente possiamo ascoltarla registrata, addirittura in due versioni differenti entrambe su Youtube. Merita di essere citata anche la rilassante dichiarazione di ‘Braccia‘, altro esempio di semplice immediatezza: ‘volevo finire un altro giorno lì in mezzo fra le tue braccia e basta‘ con il ‘fra le tue braccia e basta‘ a ripetizione. Un disco che alterna spunti brillanti e preziosissimi a passaggi un po’ meno fruibili ma decisamente originali e quindi anche riconoscibili, personali, profondamente sinceri.

VELOCITÀ: trentasette minuti ricchi di ritmo ed epifanie.

IL TESTO: ‘perché a volte fare prima di pensare è l’unico modo di pensare sul serio‘ da ‘Caffè

LA DICHIARAZIONE: ‘Puledri Nello Stomaco è una raccolta di brani che ho scritto e suonato dal vivo più volte nell’arco degli ultimi otto anni. Abbracciano perciò un periodo molto ampio della mia vita in cui sono avvenuti molti cambiamenti: città , lavori, amori, etichetta discografica e anche queste canzoni accompagnandomi si sono adattate, hanno cambiato più volte vestito e qualche volta anche significato senza mai trovarne uno definitivo. Praticamente un parto in cui i mesi si sono dilatati in anni.‘ da un’intervista tripla per (S)controblog insieme a Pernazza e Dario e Veronica de La Rappresentante di Lista

UN ASSAGGIO ‘Pigiamarmatura’

IL SITO: Pagina Facebook – Brace

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