Mariposa – Semmai Semiplay

GENERE: psichedelia folk rock ecc…

PROTAGONISTI: Alessandro Fiori, Gianluca Giusti, Michele Orvieti, Enrico Gabrielli, Rocco Marchi, Enzo Cimino, Valerio Canè.

SEGNI PARTICOLARI: un gruppo preparato sa dove arrivare anche se sembra doversi perdere da un minuto all’altro tra i suoni e parole . I magnifici 7 sanno orientarsi: qui non si scherza anche se così sembra.

INGREDIENTI: I Mariposa (ri)trovano la via del pop. Questo viene in mente alla fine di Semmai Semiplay. Un gruppo tra i più eclettici e preparati del panorama italiano ha dato alla luce un lavoro uscito dal genio folle di Alessandro Fiori e dalla alta formazione di Enrico Gabrielli che ,ormai sempre più nettamente, caratterizzano i lavori del gruppo. Se capita di vederli dal vivo non c’è che da sorprendersi sia per la grande espressività e sfrontatezza di Fiori, che per la perfezione delle esecuzioni che danno spazio a tutti i componenti esaltandone le qualità. Questo lavoro arriva dopo l’omonimo disco che, diciamo la verità, non era molto a fuoco. Qui le canzoni hanno tutte un senso di esistere: ‘Tre Mosse’ serrato nei suoni e spudorato nel testo, “Chambre” dove , come se niente fosse , Fiori canta anche in francese per passare con naturalezza all’italiano . Invece Frank Zappa e i Flaming Lips escono dalle note di ‘Black Baby Hallucination’ e dove e come facciano a trovare delle strade cosi’ accattivanti e lucide in mezzo a tutti quei suoni proprio non si capisce: grandioso. La stratificazione dei suoni è la chiave di questo lavoro. Ci si trova in mezzo ad una marea tastiere, chitarre, flauti, percussioni e archi fino all’elettronica ma non solo:in ‘Eccetera Eccetera’ il parlato , più che cantato, è accompagnato da suoni eterei e dissonanti e sembra di essere in un brano degli ultimi Sigur Ros. La seguente ‘Con grande stile’ è un veloce folk-psych retto da un ‘riff’ di xilofono(!!) ripreso dalla chitarra nel finale che viaggia spedita. Strutturalmente è il brano più ‘facile’ del set. La “disco” arriva immancabile in ‘So you can live with song’ , la si potrebbe definire una canzone elettronico/vintage, gli anni 80 son finiti da 20 anni ma i Mariposa sembrano non essersene accorti. ‘Come un cane’ triste brano con un tappeto sonoro sorretto da un riff che viene palleggiato tra i vari strumenti recita: “ma come si fa a morire insieme/ se non puoi morire mai/ quando sei con me/come un cane ti proteggerò” . Raro sentire un canzone così ficcante e profonda è il colpo geniale che non ti aspetti.

DENSITA’ DI QUALITA’: Un disco pieno di suoni, al solito, per niente banali e soprattutto carico di idee. I Mariposa sono tornati e la via sembra chiara, ma forse lo è sempre stata: stupire ed essere stupefatti da quello che si fa.

VELOCITA’: ce n’e’ ma non è importante, gli strati sono tanti , basta ascoltare.

LA DICHIARAZIONE : Enrico Gabrielli mi disse nell’intervista al IlSussidiario.netio ne ho vista tanta di gente veramente creativa e il più grande che abbia mai conosciuto è Alessandro Fiori e un giorno verrà riconosciuto come tale ne sono sicuro. E’ uno dei più grandi scrittori di canzoni che abbiamo avuto in Italia” e ora qualcuno provi a dire il contrario.

IL SITO: Naufragati.com’.

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