ManzOni-Cucina Povera
GENERE: post rock, songwriting
PROTAGONISTI: Luigi Tenca: voce, cembalo; Ummer Freguia: chitarra elettrica, batteria; Carlo Trevisan: chitarra elettrica, batteria; Emilio Veronese: chitarra acustica, chitarra elettrica, batteria; Fiorenzo Fuolega: chitarra acustica, chitarra elettrica, batteria.
SEGNI PARTICOLARI: secondo album per la band veneziana; i due dischi sono stati inframmezzati da un EP.
INGREDIENTI: dal punto di vista vocale e lirico, cè un maggior sviluppo dellidea di utilizzare i testi di Gigi Tenca con una via di mezzo tra il cantato tradizionale e il declamato alla Massimo Volume/Offlaga Disco Pax: la voce di Tenca qui ha ancora più cura nel non limitarsi a raccontare ma modulare il timbro vocale sia come tonalità che nellavvicinarsi a proporre vere e proprie note. Il contenuto delle storie cambia in buona parte rispetto al primo disco: là si parlava molto più di quotidianità , sia come racconti che come sensazioni e problematiche che scaturivano da essi, qui prevalentemente ci si abbandona ai ricordi, che siano legati ai propri genitori oppure, soprattutto, a vicende sentimentali tribolate. Ci sono ancora canzoni più accostabili alle tematiche del debutto: Mario In Diretta TV, Ed Ecco LAlba e Dimmi Se è Vero; Dal Diario, A Mia Madre e A Mio Padre sono evidentemente i brani in cui Tenca ricorda i genitori, mentre le altre quattro canzoni sono appunto quelle relative ai problemi sentimentali. Il contenuto strettamente musicale è quello che vede la svolta più importante: laddove nel primo disco si poteva parlare di un impianto blues accostabile alla produzione di Vic Chesnutt, qui cè invece tanto post rock, come del resto già avveniva nei live. Va da sè, vista lattitudine del genere a creare da solo ambientazioni musicali estremamente emotive, che i momenti in cui le storie vengono raccontate con la voce sono spesso alternati da veri e propri stacchi strumentali, utili da un lato a corroborare il realismo della descrizione e dallaltro a proporre cambi di scena inaspettati. Cè molta varietà nell’utilizzo degli strumenti a disposizione e, di conseguenza, nella corposità e nella complessità degli intrecci musicali, anche allinterno dello stesso brano.
DENSITA DI QUALITA: già dalla descrizione qui sopra si coglie il lavoro più attento e minuzioso della band per migliorare i dettagli del proprio impianto di base e per evolvere lo stesso in modo che questo secondo disco non potesse risultare in alcun modo come una copia del primo. Ma naturalmente, a tutte queste attenzioni dal punto di vista tecnico non necessariamente consegue nella pratica una resa musicale ed emotiva di alto livello. Per fortuna, qui la pratica va di pari passo con la perfezione teorico/formale e lascoltatore si trova di fronte a unopera che sa toccare nel profondo ancor più del già ottimo debutto. I testi di Tenca sono ancora più efficaci e le strutture post rock sono quanto di meglio ci possa essere per valorizzarli, poichè la fantasia utilizzata nel realizzarle viene veicolata in modo ideale, con scelte sempre perfette per amplificare leffetto di quanto ci viene raccontato. Si rimane scossi e colpiti dallinizio alla fine, senza soluzione di continuità e anzi, con le ultime due canzoni che toccano un climax emozionale che tramortisce. Molto semplicemente, quando si comincia a far andare questo disco, si arriva alla fine e non si riesce più a pensare a nientaltro da ascoltare per tutto il giorno. Sicuramente i ManzOni non hanno inventato il post rock, ci mancherebbe, e nemmeno lidea di aumentare leffetto emozionale delle proprie storie da un lato non cantandole pienamente e dallaltro aggiungendo ad esse il giusto impianto musicale; però questo è il classico disco in cui la band prende cose già fatte ma conferisce a esse una nuova veste nata da una propria visione personale e le fa interagire tra loro in un modo mai utilizzato da nessuno.
VELOCITA’: è facile intuire che caratteristiche come quelle descritte non vanno certo di pari passo con la fretta.
IL TESTO: ‘ Il tuo linguaggio è incomprensibile, troppo difficile per un sentimento semplice. ‘Sai cosa cè per colazione? è una domanda, non il tema per una laurea da Una Garzantina.
LA DICHIARAZIONE : dalla bio ufficiale: ‘ Il processo creativo parte dagli accordi e dai giri di chitarra, la voce si adegua all’economia della struttura, che poi uniforma al bene comune: è un conferimento peculiare alla varietà delle corde, come un incastro enigmistico volutamente ostacolato in nome del divertimento, della prova, della convinzione di saper fare sempre meglio e di più‘ .
IL SITO: Manzoni.tumblr.com