Jennifer Gentle – Jennifer Gentle
ANNO: 2019
GENERE: psichedelic rock, funk retrofuturista
ETICHETTA: La Tempesta International
PROTAGONISTI: Quando parliamo di Jennifer Gentle, parliamo anche di quel 19enne un po’ strano che era, ed è tutt’ora (anche se non più 19enne) Marco Fasolo. Eclettico, chitarrista, cantante, autore di testi e musiche ma anche regista di videoclip, militante in diverse formazioni (alcuni con il noto amico Alberto Ferrari, nb: Fasolo è anche il produttore degli I Hate My Village), fondatore di una delle formazioni italiane più conosciute all’estero e nobile assenteista, visto che questo omonimo disco dei Jennifer Gentle vede luce dove oltre un decennio di attesa. L’ultimo album pubblicato è del 2007, quei tempi ormai lontani e preistorici in cui eravamo dei ragazzini tutti fissati con gli Arctic Monkeys. Una figura interessante e complessa di cui si sente sempre un po’ parlare in giro, e che finalmente ci regala quest’esperienza magica, intensa, folle, trascinante, unica nel suo genere.
INGREDIENTI: Una buona dose di nostalgia, il mito costruito in questi anni di assenza, influenze stratificate che vanno dagli Spiritualized ai Beatles, passando per i Pink Floyd e tutta quella roba che ascoltano i fanatici del Club To Club, un miscuglio unico di generi che non fanno che confermare una precisa identità, imposta (tant’è che il disco si chiama proprio Jennifer Gentle, quasi a volerlo ribadire), decisa, in mezzo a tutto e per nulla simile a nient’altro. Lontani anni luce dalla scena it-pop che si allarga come una macchia d’olio da nord a sud, suonano vintage, difficili, e allo stesso tempo futuristici. 17 tracce, un regalo immenso agli ascoltatori più attenti, in un periodo in cui gli album che superano la mezz’ora passano per pesanti.
DENSITA’ DI QUALITA’: Quest’album è bello perchè è una dichiarazione fuori moda d’amore per la musica, per gli ascolti che ci si macina da adolescenti, perchè è il ritorno di un progetto, un sogno giovanile che non si è mai dissipato. Un disco coerente, senza singoloni, ma che è un trip estremo per chi ama lasciarsi andare anche senza urlare in macchina i singoli di Calcutta.
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9/10
Giudizio riassuntivo
una dichiarazione fuori moda d’amore per la musica