Gli EP del mese – dicembre 2018

L’EP è ormai un formato sempre più diffuso per la pubblicazione di nuove canzoni da parte delle band, italiane e non. Spesso, purtroppo, chi scrive di musica tende a privilegiare la trattazione degli album, e questo crea il rischio che lavori assolutamente validi non abbiano lo spazio che si meriterebbero. Da questa considerazione è nata la nostra scelta di raggruppare mensilmente una serie di recensioni brevi sugli EP ascoltati nel periodo di riferimento, così che i nostri lettori possano avere uno sguardo d’insieme anche su questo tipo di pubblicazioni.

Babel Fish – Follow Me When I Leave (2018, Tempura Dischi)
I Babel Fish nascono nella provincia modenese nel 2015 e, dopo una demo omonima realizzata l’anno successivo, hanno pubblicato poche settimane fa questo loro primo EP, realizzato grazie al premio vinto al concorso per band emergenti Let’s Rumble nella primavera del 2017.
Poco più di una ventina di minuti in cui questi quattro ragazzi emiliani ci regalano emozioni post-rock, con lunghe parti strumentali, paesaggi sonori eccellenti che sono capace di farci sognare e viaggiare verso mondi lontani e forse irragiungibili, in cui l’energia si intreccia con momenti più dreamy, ma ogni tassello sembra riuscire a inserirsi nel modo giusto: ascoltare Veins o la lunghissima title-track sarà sufficiente per capire cosa si puo’ provare. Allora basta chiudere gli occhi, mettere le cuffie – ma non c’è bisogno di esagerare con il volume – e lasciarsi portare via dalla loro musica, dai loro gustosi arpeggi e da quelle fantastiche sensazioni che solo questo genere musicale ci sa spesso regalare.
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Siki – Senza Casco (2018, Bianca Dischi)
I Siki (nati come Sikitis) hanno già dodici anni di attività e ben cinque album realizzati: in attesa di una nuova prova sulla lunga distanza, prevista per il 2019, il gruppo sardo ha realizzato nelle scorse settimane questo nuovo EP di quattro brani.
La malinconia della title-track apre questo lavoro in maniera comunque speranzosa, con una certa eleganza e linee di basso dal buon sapore.
Pigro è invece diversa con riferimenti hip-hop, percussioni e perfino fiati, mentre Anima Imperfetta (con il featuring di Scarda) è decisamente più luminosa, divertente e sembra quasi subire influenze reggae, con quella sua voglia di farci ballare – molto belli i fiati nella parte finale del pezzo.
Un EP variegato che ci mostra numerose facce del gruppo cagliaritano: in attesa di un nuovo album, rimaniamo soddisfatti di queste quattro gradevoli canzoni.
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Gecofish – Motivi Per Uscire (2018, autoprodotto)
In attesa del loro terzo LP, previsto per il 2019, i Gecofish hanno pubblicato qualche settimana fa un nuovo EP, Motivi Per Uscire, che contiene tre brani inediti e una cover di Lucio Battisti (nientemeno!), che arriva a distanza di un paio d’anno dal loro sophomore Nonostante Tutto.
Registrato da Davide Lasala e Andrea Fognini all’Edac Studio di Fino Mornasco (CO), il nuovo lavoro sulla breve distanza del gruppo canturino ci piace sin dal primo ascolto perché il sound alt-rock, che non nasconde i suoi riferimenti provenienti dagli anni ’90 oltreoceano, ben si amalgama con una vena melodica, per cui Vittorio Massa e compagni sembrano avere un buon talento. Basta sentire la malinconica e romantica Grande per scoprire le ottime sensazioni vocali che il frontman sa descrivere sopra la rumorosa strumentazione. Un discorso a parte, invece, va fatto per la cover di Una Giornata Uggiosa, che chiude l’EP, che la band lombarda rilegge in versione rock, aggiungendo una grinta inaspettata, ma alquanto gradita a quella dello storico cantautore laziale. Meno di un quarto d’ora speso bene con la giusta dose di energia che arriva dritta dritta quando ne abbiamo più bisogno.
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Kassie Afò – Kassie Afò (2018, Junkfish Records)
Kassie Afò è il progetto solista solista di Giulio Tosatti, nato dalle ceneri dei Pop James: il musicista e producer di Novara in questo EP è accompagnato da Saret (ovvero Sara Geroldi), che si occupa dei vocals di tutti e cinque i brani presenti.
Percussionista e profondo conoscitore di questo tipo di strumenti, Tosatti non nasconde le sue influenze, che va a ricercare proprio nei luoghi dove sono più utilizzati, ovvero in Africa e nell’America Latina.
La bella voce di Saret e l’atmosfera tranquilla dell’opening-track Fortune Teller sono accompagnate da ritmi percussionistici che sembrano provenire dal continente africano e che aumentano il ritmo nel suo ritornello: difficile riuscire a tenere ferme le gambe, anche se l’eleganza di questo brano va ben oltre a un qualsiasi brano dance che potremmo ballare in una discoteca commerciale.
Molto interessante anche il sapore di Dal Mar, che mostra quella sua voglia tropicale, grazie a un incalzante ritmo fatto di percussioni e freschezza solare.
Se Tamb’ahora è il brano più riflessivo ed elegante dell’EP – interessanti anche qui le percussioni, che sembrano uscire dal Sud America, Rek (cantata in lingua Malinke) chiude questo breve lavoro con citazioni dal sapore africano che ci sanno trascinare, spingendo il ritmo verso l’alto.
Un breve viaggio di poco più di un quarto d’ora che ci trasporta verso sensazioni differenti da quelle che siamo abituati a recensire di solito su queste pagine, ma comunque non meno interessanti e fresche: pieno di contaminazioni, questo omonimo primo EP di Kassie Afò è un lavoro gradevole e da seguire con attenzione.
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Pentothal – Super Cinico Club (2018, autoprodotto)
Giovane band siciliana, i Pentothal debuttano con questo EP che, come dice la press-release, viaggia tra “pop, hip hop, indie e musica elettronica”.
Una ventina di minuti che inizia con Serotonina con la sua elettronica leggera, elegante e mai esagerata, che non nasconde un delicato velo di malinconia.
Truffaut, invece, ha un atmosfera più dancey, con ritmi più alti supportati a dovere dalle drum-machine, mentre Villa Borghese, che cita Francesco De Gregori (“Alice guarda i gatti”), porta qualche elemento dell’hip-hop italiano degli anni ’90.
La chiusura con Marte ci trasporta invece su territori più rilassati e decisamente pop, ma dalle atmosfere malinconiche.
Super Cinico Club è un EP che si lascia ascoltare volentieri ed è capace di camminare con eleganza su strade differenti: un buon punto di partenza per il gruppo palermitano di Giuseppe Parlavecchio ed Enrico Piraino.
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