Interview: Pagliaccio
Abbiamo incontrato Ale che ci ha illuminato su alcuni aspetti del nuovo album del gruppo (La maratona) e sulle ultime attività della band piemontese.
– Nel nuovo album ci sono due collaborazioni importanti con Ex-Otago e Bianco: ci potete raccontare come sono nate e come si sono sviluppate?
R. Sono nate per prima cosa dalla grande stima che abbiamo per questi artisti. Sono tra i nostri preferiti nel panorama indipendente e emergente italiano, di quelli che, per intenderci, ascoltiamo in furgone andando in giro a suonare… Per cui avere la possibilità di averli ospiti sul nostro disco è stata una occasione bellissima.
I due feat hanno visto la luce in modo molto differente. Con Bianco è stato tutto immediato e veloce: abbiamo mandato le tracce del brano con il “buco” per la sua parte e lui ci ha rimandato indietro il brano con il suo intervento ed è quasi finita subito li.
Con gli Ex Otago invece la genesi è stata più lunga e complessa ma incredibilmente soddisfacente. Il risultato che si sente sul disco è frutto di moltissimi scambi soprattutto con Maurizio (Carucci cantante e leader degli Ex Otago) e di una sessione di registrazione con Ale Bavo (il nostro produttore) “open air” nella sua cascina nel basso Piemonte. Maurizio ha reinterpretato completamente la linea melodica vocale pur mantenendo il mio testo e senza cambiarlo ..La prima volta che abbiamo sentito cosa ha fatto è stato stranissimo, poi abbiamo risentito e abbiamo pensato: “ok la sua versione è decisamente più figa, teniamo il suo cantato”!
– Come nascono le vostre canzoni? Cosa viene prima, i testi o la musica? C’è qualcuno in particolare che scrive la musica e i testi o è un processo collaborativo?
R. I pezzi nascono mai in modo uguale. alcuni escono in pochissimo tempo altri hanno gestazioni che possono durare mesi e comprendere rivisitazioni, riarrangiamenti, aborti, recuperi, collage di pezzi..
Io (Ale – Pagliaccio#1) scrivo i testi e la linea melodica vocale sul giro di accordi, poi insieme si costruisce l’arrangiamento e si limano pezzi, mettono a fuoco i concetti sulla base delle idee di tutti!
– Recentemente siete stati al festival di Sanremo per MTV? Che esperienza è stata per voi? Vi piacerebbe partecipare a una prossima edizione o ritenete sia una manifestazione troppo mainstream?
R. E’ stata una esperienza molto divertente per quanto assolutamente sfiancante. Non siamo propriamente degli anchorman anche se non ci dispiace affatto dilettarci in queste cose. Per cui abbiamo dovuto prendere le misure, capire, abituarci, e questo ha comportato progettare all’ora di pranzo i contenuti, girare nel pomeriggio e montare la sera e la notte. Purtroppo non c’è stato quasi mai tempo di dormire! dobbiamo ringraziare moltissimo Paolino Vizzari e Fabrizio Einaudi che si sono sottoposti a un tour de force inimmaginabile per girare e montare un clip al giorno in situazione assolutamente improvvisata e stare dietro alle nostre follie.
Per quanto riguarda il contesto è stato molto affascinante vedere un po’ di dietro le quinte e si, certamente che parteciperemmo, senza pensarci due volte, noi facciamo pop e tutto ciò che vogliamo è che ci ascolti più gente possibile, senza se e senza ma. Quindi ci andremmo di corsa.
– Negli ultimi anni siete stati a lungo in tour: quanto ha influito l’esperienza sul vostro nuovo album? In questo periodo avete avuto l’occasione di aprire per artisti piuttosto importanti, sia italiani che stranieri: qualcuno di loro vi ha influenzato in qualche maniera?
R. Ha influito sicuramente molto nella nostra coesione come band e come musicisti, e dal punto di vista strettamente musicale penso che questo si riverberi nella “pasta” e nel groove del disco nuovo. La tournée di Eroironico è coincida con la stabilizzazione ed il consolidamento della nostra formazione definitiva con Marcolino (Pagliaccio#4) alla batteria io (Pagliaccio#1) voce e chitarra e Sga (Pagliaccio#2) basso e cori e questo ha voluto dire cominciare davvero un percorso.
Dopodichè, sono certo che dormire in condizioni di fortuna in tre metri quadrati, stare schiacciati sul furgone per ore, ritrovarsi sempre a buttare giù caffè all’Autogrill alle ore più impensabili sicuramente ti porta ad una intimità e condivisione talmente grande che quando poi ti trovi a scrivere un pezzo assieme tutto torna.
– Parlando di influenze, quali sono le vostre, sia quelle musicali che, invece, quelle fuori da questo ambito?
R. Gli ascolti e le influenze musicali sono molteplici, varie, disordinate, disomogenee e disorganiche. Ascoltiamo tanta musica Italiana, soprattutto emergente o più o meno emergente. Ultimamente potrei citarti The giornalisti, Ex Otago, Magellano, Sweet life society, Useless Wooden Toys, Paletti, Dargen Damico, il Triangolo i Van Houtens e moltissimi altri… Poi sullo straniero passiamo da Beck a C2C, Refused, Jack White, Dubioza Koletiv, Pantera, e anche qui tanto, tanto altro…
Al di fuori dell’ambito musicale, beh, la vita di tutti i giorni, con le sue complessità, le sue contraddizioni, i suoi personaggi, le fatiche che ci fa fare, le soddisfazioni che ci regala ogni tanto.
– Che cosa state ascoltando in questo momento? Avete qualche nuova band interessante da suggerire ai nostri lettori?
R. Ops credo di avere risposto alla domanda sopra!
– Ultima domanda: per favore, potete scegliere una vostra canzone, vecchia o nuova, da usare come colonna sonora di questa intervista?
R. Siccome in questa intervista ci descriviamo molto io userei il pezzo-manifesto di quest’Album, corrispettivo di quello che era stato “Io per primo” per Eroironico, e quindi “Pagliacci tutti voi!”