Interview: Neroloz

Abbiamo incontrato oggi Neroloz, cantautore, musicista e produttore che ha di recente pubblicato un nuovo singolo dal titolo Sei la mia fortuna, il mondo di una storia d’amore intensa, un brano durante il periodo in cui s’è toccato la peggior solitudine mai provata dal protagonista, la prima quarantena.

  1. Chi è Lorenzo e chi è Neroloz e chi ha la meglio quando litigate?

Lorenzo in arte NeroloZ è un artista-musicista-produttore, con all’attivo 4 album: “IN IT” e “B-Gun” nel 2017,sono stati influenzati dalla sua band Cinemaunderground, con la quale ha pubblicato il suo primo album “Single frame shoot” nel 2007. Poi “Singles Songs & Remixes, Vol. 1” nel 2018 è una compilation che vede la partecipazione di vari artisti come Roberta Faccani ex cantante dei Matia Bazar, Gianluca Merolli (Cantante/attore), Andrea Satta (Cantante/Autore) leader dei Tetes de Bois emergenti e non.Ha pubblicato anche un dvd-live “Live on Mars” che ha visto come special-guest Leeroy Thornill dei PRODIGY. Come produttore NeroloZ nel 2010 ha fondato la label e studio di registrazione “Filibustarecords” e in collaborazione con il DRMSTUDIO, ricerca, forma e produce nuovi talenti. Nei suoi album figurerano alcuni artisti e cantanti da lui scoperti. 

Come musicista NeroloZ è un batterista molto ricercato in Italia per le sue modalità di lavoro, per il suo stile ed il suo suono; Come produttore ha collaborato con molti artisti e band in studio e dal vivo, ed ha partecipato a show teatrali, televisivi e programmi radio.

Quando litigano ha la meglio NeroloZ perché è più simpatico.

  1. Di cosa parla in definitiva Sei la mia fortuna?

Descrive lo stato d’animo di chi guarda con speranza all’amore, al sole, alla natura, provando sensazioni ed emozioni difficili da verbalizzare, tanto meno da spegnere. E’ un messaggio di vicinanza e supporto rivolto a tutti quelli che si adoperano e agiscono per cambiare lo stato delle cose in questo difficile momento storico: sono loro la nostra fortuna.

Nel videoclip il brano, (prodotto dalla DRMSTUDIO e da me), cerca di descrivere tramite immagini raccolte dal web il testo della canzone e cerca di porre l’accento sul forte contrasto tra le visioni “positive” e le visioni “negative” immaginando un punto di vista alternativo super partes, quasi alieno.

Dal punto di vista musicale il brano evoca sonorità elettroniche anni ’80-’90 a cui sono molto legato.

  1. Che cosa c’è nella tua stanza?

La mia stanza è piena di strumenti musicali, te la descrivo un po’: ci sono una batteria elettronica, due batterie acustiche smontate, due chitarre elettriche, una acustica, una classica, un pianoforte digitale, un microfono, un basso elettrico, svariati amplificatori, percussioni, congas, djembè, cd un’ infinità, ho anche le musicassette e molti vinile,poi non ricordo, dovrei controllare. Questa è la mia stanza.

  1. C’è fortuna tra scrivere in italiano e in inglese?

L’uso della lingua inglese ,a mio avviso, è solo più “musicale” nella costruzione di una melodia e riguarda il mercato estero. Secondo me la lingua italiana è molto più bella ed artistica rispetto a quella inglese, non solo per patriottismo.

  1. Che sonorità salviamo dagli anni Ottanta?

I mitici sintetizzatori analogici, le drum machine ed anche il tipo di composizione più “classica” della canzone e della melodia che ,mio avviso, si è andata persa negli anni a venire e che è ritornata in voga in quest’ultimo periodo.

  1. Quali sono le tue influenze musicali? Qualcosa che non ci aspetteremmo?

Forse l’influenza della musica classica, in particolare quella dei compositori del tardo romanticismo, essendomi diplomato in percussioni classiche presso il conservatorio di Roma “Santa Cecilia” . Sono cresciuto musicalmente nel periodo degli anni 80 e 90 quindi ho nel mio dna un sound e stile caratterizzati da quel periodo e che esprimo molto naturalmente. Attualmente sono molto affascinato dal sound che hanno i DJ e Producer moderni che a mio avviso sono molto originali ed esprimono al meglio la cultura attuale del momento. In fondo penso che io abbia scelto questa strada per avere più consapevolezza della realtà che mi circonda e di me stesso. “Chiudete gli occhi per vedere meglio e buon viaggio nel paese delle cose che non si vedono” (Karlheinz Stockhausen)

E’ una frase che mi colpisce sempre ogni volta che la leggo ,la musica è come un sogno che prende forma nella realtà.

  1. Qual è la domanda che non ti ho fatto e che avrei assolutamente dovuto?

Domanda assurda:Ti piacerebbe vincere un grammy?
Risposta altrettanto surreale: no grazie non mi interessa

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