Interview – Ganoona

Abbiamo scambiato due chiacchiere con Ganoona, songwriter e rapper italo-messicano di stanza a Milano, che ha pubblicato da poche settimane il nuovo album Malegria, uscito via Noize Hills Records. La sua musica è una combinazione di sonorità black, latin e Pop, accompagnata da liriche intense ed originali. Ecco cosa ci ha raccontato:

Ciao, come stai? Per prima cosa puoi gentilmente fare una tua breve introduzione per quei nostri lettori che ancora non ti conoscono?

Ciao! Io sono Ganoona e canto di quello che mi fa paura. Che sia un amore strano, una pasta col tonno o la solitudine. Mixo varie sonorità, dal rap al RnB, passando per ritmiche latine e influenze cantautorali.

Abiti a Milano, ma sei di origini messicane: quanto le tue origini centroamericane e latino influenzano la tua musica?

Beh sicuramente la componente ritmica è fondamentale per la mia musica, infatti dal vivo giro con un batterista e percussionista pazzesco, per rendere anche dal vivo tutti gli incastri ritmici presenti nei miei pezzi. La musica latina poi influenza anche le mie melodie vocali. Mi piace quando becco quella nota, quella inflessione dal sapore un po’ centro americano.

Il tuo nuovo album, Malegria, è uscito da poche settimane: ci puoi spiegare il significato di questo titolo?

La malegria è quella felicità, anche euforia, tinta di malinconia. Tutti l’abbiamo provata. Quando ti stai divertendo o hai ottenuto un successo personale, ma non hai di fianco la persona che vorresti, o un amico lontano. Una cosa del genere.

Quali sono state le tue principali influenze musicali per Malegria?

Come ti dicevo, dal Rap, al cantautorato classico e moderno, al RnB e il nu-soul. Il tutto reso però in chiave minimale e a volte lo-fi, come in Temporale o Miele.

Di che cosa parlano i tuoi testi? Sono personali? Che cosa ti ha ispirato, quando li stavo scrivendo?

Parlo sempre di quello che mi succede nella vita. La musica è il mio modo per elaborare le cose belle e brutte che mi succedono. Ogni stranezza, ogni parola del disco l’ho vissuta sulla mia pelle.

I concerti stanno finalmente tornando: che sensazione fa poter ritornare a cantare le proprie canzoni davanti a un pubblico? 

Pazzesco. Meglio di prima perché quando ti manca una cosa la apprezzi di più. Ho fatto un release party per l’uscita del disco al Bachelite di Milano, che è andato sold-out. Abbiamo sfondato il locale ed è stata una botta di energia pazzesca. Spero di suonare in tutta Italia nel 2022.

Un’ultima domanda: puoi scegliere una tua canzone da usare come colonna sonora per questa nostra intervista? Grazie mille. 

Sceglierei Cent’anni, che è forse uno dei brani “manifesto” del disco.

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