Interview: TAVO
Il 6 dicembre è uscito un singolo Annabelle di TAVO. Cantautore dallo stile trasversale, Francesco Taverna è di Alessandria ed ha già all’attivo un album ( Funambolo ) uscito per Noize Hills Records.
Gli abbiamo chiesto di spiegarci come intende proseguire il suo percorso e come sopravvivere alla provincia piemontese.
IR: Ciao Francesco, nei tuoi brani si sente una forte componente cantautoriale, che riferimenti hai?
TAVO: Ciao! Ho sempre ascoltato qualunque tipo di musica, pop, rock, elettronica, nazionale e internazionale, senza mai pormi alcuna barriera di genere.
Non ti nascondo però che, come per molti della mia generazione, in casa sono sempre passati i dischi di Guccini, de Andrè e altri cantautori noti.
Gli ascolti sono un grande calderone dal quale si cerca ogni volta di estrarne la giusta e personale ricetta.
IR: l’ironia Ë una delle caratteristiche pi˘ marcate nella tua musica, quanto Ë importante per te?
TAVO: Molto! Vengo da un paese di tremila abitanti nella provincia di Alessandria, provincia che sicuramente non è nota per essere Beverly Hills.
Città grigia e paese ancora più grigio…
DEVO guardare ciò che mi circonda con ironia sennò sarebbe veramente un mortorio.
Serve ironia nella vita. Che non significa assolutamente essere più superficiali.
IR: la canzone cosiddetta ‘indie’ pi˘ letteraria negli ultimi anni ha visto tanti artisti di valore: Lucio Corsi, Brunori, Dente ecc tu ti riconosci in questi nomi?
TAVO: Sono felice tu abbia nominato Lucio Corsi, mi piace molto!
Più che riconoscermi in vari nomi posso dirti che sono felice di appartenere a questo panorama musicale “indie”.
“Indie” oggi vuol dire un po’ tutto e un po’ niente e questa è una gran cosa!
Mi spiego meglio: In questo panorama non esiste un genere ben definito e questo permette alle persone di ascoltare la musica senza il pregiudizio del genere.
Alcune persone che ascoltano Rap, rock, pop, finiscono per ascoltare solo ciò che rientra sotto tale dicitura. Nell’indie trovi tutto.
La musica a mio avviso va ascoltata se piace e non per la “maglietta” che porta.
IR: Spesso i tuoi brani parlano di situazioni di vita reale, anche non facili, cerchi sempre l’ispirazione in quello che ti succede?
TAVO: Sì. Ogni canzone che ho scritto parla della mia vita o di persone che ne hanno fatto parte. Sono storie vere che però cerco, per quanto possibile, di “depersonalizzare”.
Mantengo ignoti i soggetti o i dettagli più identificativi, affinché l’ascoltatore possa sempre immaginare a modo suo i protagonisti della storia che racconto.
Per me questa è la cosa più importante.
Le canzoni, i libri e le storie belle, seppur fitte di dettagli, lasciano sempre lo spazio all’immaginazione. Io, nel limite delle mie capacità, cerco di fare questo.
IR: Al singolo Annabelle seguir‡ un altro album?
TAVO: Annabelle è stato preceduto da “l’astronauta e l’indiano” ed “il tempo di ballare”. Ognuna delle tre nuove pubblicazioni ha un tassello che la lega all’altra. Non posso ancora anticiparti nulla, ma ci sarà più di un semplice album.
IR: Hai usato diversi stili per comporre, a quale ti senti pi˘ legato?
TAVO: Onestamente a nessuno.
Cerco in tutti i modi di essere il più eterogeneo possibile.
Pensare di dovermi sedere ad un tavolo e dire: “oggi faccio una canzone pop/rock/indie/jazz”, mi farebbe passare la voglia di scrivere canzoni.
IR: Riesci ad esibirti dal vivo quanto vorresti
TAVO: Se fosse per me suonerei tutti giorni dell’anno.
Suonare è la parte che più mi piace di questo mestiere.
Sono rimasto sorpreso dal tour precedente del disco “Funambolo”. Ho girato quasi tutta l’Italia.
Quest’anno per la prima volta mi muoverò live con una produzione vera e propria. Ci sono al mio fianco tecnici audio e luci che si occupano anche di spettacoli più grandi come quelli di Cristicchi ed Ermal Meta. Quindi c’è una buona prospettiva per i concerti.
Sono onorato e felice di collaborare con queste persone!