Interview – Diletta
Esce venerdì 21 maggio 2021 Povera Città, il nuovo singolo dei Diletta che segue l’esordio con Capita. Questo nuovo singolo parla di un incontro perso nel tempo, nella memoria. Un incontro tra due persone raccolte da una notte di lampioni e di piazze. Una storia di amore forse solo accennata, sussurrata da una città che da spettatrice finisce per esserne la protagonista.
Le cose importanti nella vita, quelle belle e quelle meno belle, capitano così, senza preavviso e senza effetti speciali. Il brano “Capita” racconta di come la vita non sia un set cinematografico e di come le persone ricerchino ostinatamente un pò di magia tra la banalità del quotidiano e il desiderio di essere amati.
Esiste una scena locale a Como? Chi ne fa parte?
Desirée: Se esiste una scena locale? Beh, dalla mia esperienza (oltre ai Diletta ho un progetto elettronico come Dezira) esistono principalmente due sotto-categorie: la scena elettronico/urban e quella rock, della musica più “suonata”.
Certamente i Diletta che come altri musicisti della zona che si ostinano a suonare brani inediti non hanno molte possibilità di avere visibilità ad eccezione di pochi locali che credono in chi fa musica propria.
Di cosa parla Capita?
Jonathan: Come ha detto qualcuno molto più importante di me:”La vita è ciò che accade mentre sei impegnato a fare progetti”. Insomma le cose importanti, belle e brutte, della vita irrompono nella quotidianità anche banale, senza preavviso.
Come nascono i Diletta e come mai questo nome?
Andrea: Dobbiamo svelare il mistero? Diciamo che a Diletta piace intrattenere gli amici con le sue canzoni
E di cosa parlerà Sacro Disordine?
Andrea: Di vita quotidiana, di sogni e speranze disattese, dell’accettare se stessi e la propria crescita.
Quali sono le vostre influenze musicali, qualcosa che non ci aspetteremmo?
Jonathan: A qualcuno piace la trap, e non è solo Desirée. Scherzi a parte (ma non troppo) penso che il percorso creativo sia avvenuto per stratificazione, così se inizialmente ho portato delle canzoni che risentivano degli ascolti di ben noti cantautori italiani (Fossati su tutti) e di compositori onirici come Nick Drake, poi i brani hanno incontrato il tocco post rock di Andrea e le influenze elettro-pop e new Wave di Luca Urbani.
Qual è la domanda che non vi ho fatto ma che avrei dovuto farti?
Desirée: A che ora si alza Andrea la mattina?