Afterhours @ Sequoie Music Park, Bologna, 26/06/2025
Sarà un breve racconto emotivo e passionale; il racconto di una serata, quella del 26 giugno a Bologna, perfetta, indimenticabile.
E’ il ritorno degli Afterhours. E’ l’anniversario di Ballate per piccole iene: poesia rock, versi laceranti adagiati su un tessuto sonoro graffiante che riaprono ferite chiuse ed espandono quelle ancora aperte.
Un disco che fa male, ma che ora come allora risulta sempre attuale e necessario.
Sono trascorsi vent’anni dalla sua uscita ed a celebrarlo c’è tutta una generazione, accomunata dalla devozione ad una delle band che ha fatto la storia della musica italiana e dalla frenesia di vivere qui e ora questa esperienza unica.
Bologna regala un clima tropicale anche al calar del sole, la temperatura non molla di un grado, ma questo non è e non sarà un deterrente né per gli After, né per i loro adepti.
La prima parte del concerto è dedicata alle Ballate che vengono suonate nello stesso ordine del disco.
L’inizio è segnato da La sottile linea bianca che trascina il parco del Sequoie in un’apnea della coscienza. La voce di Manuel Agnelli è profonda e tagliente, ogni verso è un colpo al cuore “Sacra e sola, sporca sposa, sdraia sul tuo grambo bianche lame come dame… sarai sempre sola, ora che mi hai…“. La successiva Ballata per la mia piccola iena incendia istantaneamente il pubblico che canta ogni parola con rabbia e trasporto. Manuel interagisce coi presenti, scherza sul caldo afoso, non nasconde l’emozione di essere lì con noi e con i suoi, a vivere questa magia.
Leader indiscusso, in perfetta forma fisica e vocale, conferma che gli Afterhours ed il loro pubblico sono vivi e godono più che mai.
Ancora una volta ci ritroviamo a rifilettere che c’è qualcosa dentro di noi che è sbagliato e non ha limiti (cfr. La vedova bianca), con rabbia e disincanto, rassegnazione e delusione.
Maestro dell’idraulica dei sentimenti, abusivo nei nostri sogni, Manuel ci regala momenti di straordinaria bellezza.
Chitarre abrasive e ritmi incalzanti in lame affilate, il Sangue di Giuda trasforma definitivamente questo live in un rito collettivo, con un pubblico che canta all’unisono il suo ritornello.
Con Il compleanno di Andrea, traccia finale del disco, si giunge alla fine della prima parte; la frequenza cardiaca cala ma è destinata ben presto a risalire con Germi, Lasciami leccare l’adrenalina e Dea: un trittico da paura, ed è pura esplosione punk. Ci si abbandona alla leggerezza e allo sfogo (pogo).
Sopra e sotto il palco non ci si risparmia, non è adesso il momento, ora si salta, si canta, si suda.
Ma torna il tempo di piangere e di amare con il ritornello di Bye Bye Bombay, un’unica voce canta: “Io non tremo è solo un po’ di me che se ne va“, un climax di emozioni, è proprio qui che viene raggiunto probabilmente l’apice emozionale.
Il live scivola via e, senza accorgersene, con Voglio una pelle splendida si arriva davvero al gran finale.
E’ stato un terremoto inaspettato ma ben sperato, un sogno lucido e controllato di cui si sentiva il bisogno.
Il giorno dopo sarà un triste ritorno alla realtà, ma sarà una tristezza in cuffia con la musica degli Afterhours ad accompagnarla, perché gioia e dolore sono componenti della vita e dell’animo umano, e allora non vogliamo dargli la giusta colonna sonora?
Setlist:
- La sottile linea bianca
- Ballata per la mia piccola iena
- E’ la fine la più importante
- Ci sono molti modi
- La vedova bianca
- Carne fresca
- Male in polvere
- Chissà com’è
- Il sangue di Giuda
- Il compleanno di Andrea
Encore: - La canzone di Marinella (Fabrizio De’Andre cover)
- Strategie
- Germi
- Lasciami leccare l’adrenalina
- Dea
- La verità che ricordavo
- Male di Miele
- Quello che non c’è
Encore 2: - Non si esce vivi dagli anni ’80
- Padania
- Bye Bye Bombay
Encore 3: - Non è per sempre
- Voglio una pelle splendida