Universal sex arena – Women Will Be Girls

GENERE: rock.

PROTAGONISTI: Nicola Stefanato, Enrico Levorato, Paolo Narduzzo, Alessandro Mercanzin, Giovanni Beghetto, Marco Mason.

SEGNI PARTICOLARI: è il primo lavoro per la band veneta che, dopo una corposa esperienza live, ha messo su disco tratti e dimensioni nati e cresciuti dal palco. Uscito ormai da un anno, 11 Febbraio 2013, “Women will be girls” è un autoproduzione, incisa fra Padova e Vicenza, mixato a Milano e masterizzato da Brian Lucey ai Magic Garden Mastering di Columbus in Ohio.

INGREDIENTI: 15 tracce per 53 minuti di arrembante viaggio sensoriale. La doppia batteria su cui è strutturato è la scelta stilistica che influenza l’intero lavoro e lo caratterizza in tutto e per tutto. Le sezioni melodiche lasciano spazio a percussioni roventi che finiscono per travolgere per intero ogni pezzo, spezzate solamente dal cantato nervoso ed acidulo.
I temi? Fin dalla copertina non c’è troppo spazio alle interpretazioni. Tutto ruota attorno al sesso nel senso più carnale, passionale e (a tratti) violento. Sensualità e sessualità mescolati con volgare eleganza su uno scenario prettamente estivo.

DENSITA’ DI QUALITA’ : fin dall’apertura del disco tutto è abbastanza chiaro. ‘Drum Affaire‘ catapulta immediatamente al centro della pista, in un rock un po’ retrò sul quale è impossibile non versare sudore. ‘Raw Ride‘ non si limita ad allinearsi al tema, ma lo eleva a potenza. Un pezzo di pura ispirazione live che riesce a trasferire anche su disco quell’energia tipica del piccolo club dove palco, band e pubblico sono tutti parte dello stesso sensuale rituale, festante ed irascibile voglia di contatto.
Non mancano episodi più “orecchiabili” e tendenti al pop ( ‘Kill you‘, ‘Augustu’s Room‘), così come ballatone ispirate (‘Waltz for lou ‘, ‘Summer, Slow Down‘), veri e propri “must” in lavori di ispirazione puramente classic rock come “Women will be girls”.
La partenza bruciante del disco tende a ritorcersi contro nella parte finale dove pezzi leggermente più rilassati tendono a disperdere l’attenzione e sciogliere la piacevole tensione creatasi.
Pezzo clou è ‘Arena‘: una linea di basso calda e avvolgente riempie l’atmosfera, lasciando minimo spazio agli elementi che arricchiscono, senza stravolgere, il calore generatosi. Sullo sfondo il deserto bollente al calar del sole e uno spazio crescente per una notte tutta da vivere senza la necessità di raccontarla a qualcuno.

VELOCITA’ : sempre sostenuta, alla ricerca costante del limite per il puro piacere di varcarlo.

IL TESTO: “Stop asking me where I’ll go, I can do everything for sure, Stop asking me where I’ll go, I can do everything for sure” da ‘The light ones‘.

LA DICHIARAZIONE: “Ci piacerebbe che al disco venisse dedicata almeno una piccolissima percentuale del tempo che gli abbiamo dedicato noi, nel senso che il disco è volutamente lungo e le canzoni sono tante e hanno bisogno di essere assaporate. Ci sembrava un modo per ribadire che il Tempo è un ingrediente necessario al piacere” da ‘The light ones‘.

UN ASSAGGIO: ‘Raw Ride (live)’

IL SITO: universalsexarena.com

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