Tre Allegri Ragazzi Morti – Nel Giardino Dei Fantasmi
GENERE: punk-rock/dub.
PROTAGONISTI: Davide Toffolo: voce, chitarra; Enrico Molteni: basso; Luca Masseroni: batteria, voce; Andrea Maglia: chitarra – solo nei live.
SEGNI PARTICOLARI: recensire con obiettività i Tre Allegri Ragazzi Morti significa far finta di non aver vissuto fredde mattinate ad attendere il bus. Ignorare il vento gelido a tagliare il viso e il walkman a strillarmi nelle orecchie che “Ogni Adolescenza, coincide con la guerra”. Ma ho provato a non pensarci e ad ascoltare ‘Nel Giardino Dei Fantasmi‘ con lo stesso approccio con cui avrei ascoltato una band emergente. Dopo quasi 20 anni i TARM hanno portato a termine un processo evolutivo che ha visto mutare cifra stilistica e sonorità , mantenendo le scariche emotive dell’espressione e della scrittura firmata Toffolo. Un nuovo capitolo di una lunga storia di cui non interessa conoscere il finale dato il piacere dello svolgimento.
INGREDIENTI: Se da una parte la bontà dell’esperimento in chiave dub di ‘Primitivi Del Futuro‘ meritava una prosecuzione che non lo relegasse al ruolo di “tentativo”, dall’altra ci si chiedeva se i TARM cantastorie in chiave punk di sempre, sarebbero ritornati allo stile che li ha contraddistinti in ormai quasi 20 anni di carriera. Il risultato è ‘Nel Giardino Dei Fantasmi‘, un disco che non scontenta nessuno e si colloca perfettamente al centro delle due prospettive. Tornano qualche chitarra più distorta e qualche riff compulsivo, in un telaio con forti richiami dub e i più classici suoni che si appoggiano con decisione sul basso. Restano i testi impegnati ed impegnativi e la voglia di stupire. Nuovamente.
DENSITÀ DI QUALITÀ: parafrasando il titolo del disco, immaginiamo di trovarci realmente in un giardino avvolto da nebbia gelida, personaggi apparentemente sinistri e poco raccomandabili, ognuno con una storia da raccontare. Tra smarrimento e brividi si collocano 11 piccoli fuochi che, tra influenze etniche e incisioni punk-rock, riportano il necessario calore a temi d’interesse come l’adolescenza (‘I Cacciatori‘, ‘Alle Anime Perse‘), l’amore (quello finito senza troppe remore di ‘La Mia Vita Senza Te‘) e la musica nella quotidianità (‘Di Che Cosa Parla Veramente Una Canzone‘). Tra tutti i brani che compongono questo nuovo lavoro, merita un racconto a parte ‘La Fine Del Giorno‘. Un pezzo di angosciante tranquillità , che sa’ di tramonto e di stanchezza, di speranza e voglia di interrompere la solitudine, nel piacere di un letto da dividere con qualcuno. Sono dunque tornati i TARM e si confermano tra le certezze dell’indie-rock italiano.
VELOCITÀ: rilassa e coinvolge.
IL TESTO: ‘Alle anime perse dovremmo dare un tetto, ai corpi senza pace offro il mio letto‘ da ‘Alle Anime Perse‘.
LA DICHIARAZIONE: ‘Siamo molto sensibili e spesso ci lasciamo trasportare dalle antenne, come certi animali ‘ dalla nostra recente intervista.
IL SITO: ‘Treallegriragazzimorti.it‘