Daniele Celona – Fiori E Demoni
GENERE: cantautore con il rock nel sangue.
PROTAGONISTI: Daniele Celona e le sue lucide visioni della vita.
SEGNI PARTICOLARI: il mondo visionario del cantautore torinese permea in quasi tutti i brani intrecciandosi con la necessità di buttare fuori, anche a livello sonoro, ricordi e frammenti di vita.
INGREDIENTI: I brani di questo lavoro, molto maturo e ricco di riferimenti, passano dall’apocalittica ‘Ninna Nanna‘ alla esplicita ‘Mille Colori‘. Quest’ultima piena di riferimenti universali e con un notevole impatto sonoro che impressiona per la sua potenza. Un crudo tuffo nella realtà parallela delle follie collettive che sono le tifoserie lo dà ‘Acqua’: poliziotti drogati, amori impossibili, redenzioni improbabili e tragedie da stadio per contenuti è la migliore dell’album. La presa di coscienza di ‘L’Alabastro Di Agnese’ esplode nelle orecchie. L’evidente disillusione nella politica e in una società drogata dagli stereotipi si ritrovano anche nella successiva ‘Cremesi’ dove si punta il dito contro amministratori opportunisti e colleghi “marchettari” degno del giusto disprezzo. Una storia finita male è la protagonista di ‘Luna’: quando le certezze vengono tradite, per sempre, lasciano il segno. I ricordi irrompono ne’ ‘Lo Straniero’, brano intenso e pregno di estati passate lontano da casa in posti che poi sono ancora ‘casa’, perché sempre gli stessi. Il terzetto di brani che conclude il lavoro è aperto dalla straordinaria prova vocale di ‘Starlette’, segue la sincopata ‘La Gioia’ e infine l’epica ‘Il Quadro’ sentita storia dai gusti amari.
DENSITA’ DI QUALITA’: Daniele dà prova di grande maestria nel saper giocare con l’immaginario comune. La lucidità e la tensione alternate alle visioni agrodolci della vita e delle sue sfaccettature, portano la sua scrittura ad un livello superiore. La musica forse è solo il mezzo per arrivare al segno, la mancanza di qualche assolo più convincente si sente anche se le code musicali fanno il loro lavoro. La vera marcia in più di questo album sono i testi , che riescono a penetrare la scorza che tanti ascolti distratti crea e far drizzare le orecchie. La voce, capace di ricordare il Francesco Renga migliore, dà l’impressione che Daniele possa farci quello che vuole.
VELOCITA’: sano rock senza fronzoli
Il TESTO: “L’unico pianeta che non avevo contro, il piccolo mondo che eri tu per me” (da ‘Luna’)
IL SITO: ‘Danielecelona.it’