Miss chain & the Broken Heels -The Dawn

GENERE: garage pop

PROTAGONISTI: Miss Astrid Dante (voce e chitarra); Disaster Silva (chitarra); Franz Barcella (basso); Brown Barcella: (batteria).

SEGNI PARTICOLARI: Dopo essersi fatti apprezzare nel 2010 dalla critica italiana ed internazionale con il loro primo full lenght e dopo una quantità straordinaria di live che li ha visti varcare per ben due volte le porte degli States, i Miss Chain & The Broken Heels tornano oggi con un nuovo album, “The Dawn”, naturale successore del precedente lavoro. Il disco, nato dalla collaborazione in studio della band con il produttore Pierluigi Ballarin (The R’s) presso gli studi T.U.P. di Brescia, è frutto di due settimane di registrazione in presa diretta su nastro, in perfetto stile vintage.

INGREDIENTI: Nell’intento di ottenere il perfetto (o quasi) disco power pop, i Miss Chain hanno mescolato influenze r’n’r d’ispirazione sixties a melodie country, blues e pop, condendo il tutto con una bella spolverata di cori di stampo beatlesiano. Quello che ne è uscito è un album composto da 11 tracce leggere e piacevoli da ascoltare, album che riesce ad equilibrare perfettamente pezzi in grado di far muovere a tempo il piede a pezzi più malinconici e riflessivi.

DENSITA’ DI QUALITA’: L’attitudine old fashioned e dannatamente 60s del disco va a fare da cornice a suoni e tematiche allo stesso tempo moderni e attuali. Rispetto al precedente lavoro della band, dove Astrid cantava spensierata i suoi 25 anni, in “The Dawn” i toni sono maturati, la band è cresciuta e anche i suoni sono più caldi e avvolgenti. Oltre alla voce di Miss Astrid, perfetta per timbro e stile assolutamente retrò, a stupire veramente sono soprattutto i suoni del disco, capaci di spaziare da un genere all’altro senza commettere sbavature eccessive. Si passa, infatti, da canzoni che esprimono tutto il pop anni ’60 americano come ‘Don’t Look Back‘ e ‘Tell Me Why‘, a pezzi più rock e grintosi come ad esempio ‘It’s Gone’. Le sperimentazioni non si fermano di certo qui. Proseguendo con i brani si trovano, infatti, delle tipiche influenze western in ‘Calcutta‘ e ‘Quack‘, per passare poi al country in pezzi come ‘Let Us Shine‘. La ciliegina sulla torta arriva infine con ‘Lazy Tide‘, dove le sperimentazioni rock si fondono con la psichedelia strumentale e danno vita al brano forse più azzeccato di tutto il disco. Certo, forse non potrà essere considerato come particolarmente innovativo e audace, ma quello dei Miss Chain è sicuramente un lavoro in cui traspaiono passione, conoscenza e amore per un rock’n’roll tipicamente americano e old style, assolutamente perfetto come colonna sonora dell’estate in arrivo. L’habitat naturale della band rimane comunque quello del live, momento in cui si può davvero tastare con mano la natura coinvolgente ed esplosiva del gruppo.

VELOCITà€: 11 canzoni scoppiettanti e sbarazzine che scorrono via in 30 minuti scarsi senza mai annoiare

IL TESTO: “I’ll see in your light / all their hopes and all my fights / walk around on my tiptoes / loosing myself for what I do not know” da ‘There’s a ghost‘.

LA DICHIARAZIONE: “// We were s***-talking about creating a ghost band, and we wanted to make people think I was playing with a group of old guys as backing band. After we recorded four songs, and we put them on the MySpace, Sonic Jett Records offered to release a 7″. Suddenly I realized I wanted to play these songs live and I found the right brothers to start the adventure: Silva and the two brothers, Franz and Bruno. I already knew them for a long time and I had the feeling we could work out something good. I was right!“ tratto da un’intervista rilasciata da Astrid ad MTV Iggy.

UN ASSAGGIO: Rainbow

IL SITO: facebook.com/misschainandthebrokenheels

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