Stella Diana – Nitocris
GENERE: shoegaze-new wave
PROTAGONISTI:Dario Torre (voce/chitarre), Giacomo Salzano (basso/synth), Davide Fusco (batteria)
SEGNI PARTICOLARI: I napoletani Stella Diana hanno alle spalle una lunga attività e una corposa discografia. Anche la line-up ha subito varie trasformazioni, per stabilizzarsi nella forma attuale. Nel marzo del 2015 hanno partecipato alla compilation Revival -The Shoegaze Revolution edita dalle label inglese Ear to Ear Records, segno che il loro percorso musicale ha raggiunto livelli importanti e meritevoli di stima a livello, ormai, internazionale. Da notare anche la loro versione di Lazarus per la compilation tributo ai The Boo Radleys edita da The Blog That Celebrates Itself Records.
INGREDIENTI: Per avere un simile menù, vi assicuriamo che gli ingredienti sono di primissima scelta. Shoegaze, new wave e post punk sono i dettami del sound della band, che dimostra però non solo di conoscere alla perfezione le regole per un songwriting ricco di fascino, ma sa anche mescolare e fondere stili e suggestioni, rendendo il tutto fortemente personale. Stucchevole forse citare nomi altisonanti come Cure, Puressence, Ride, Slowdive, The Chameleons, non tanto perchè non siano effettivamente stelle polari importanti per gli Stella Diana, quanto perchè, come già ho detto, il terzetto parte da queste suggestioni, ma poi dimostra una magnifica personalità.
DENSITÀ DI QUALITÀ:Il viaggio onirico degli Stella Diana alterna momenti di grande suggestione, in cui l’assenza di gravità ci rende vulnerabili, ad altri in cui la fisicità degli strumenti ci riconsegna alla nuda terra, mentre le luci si fanno scure e soffuse. Se Sofia è puro dream-pop ecco che brani come M9 o Aphrodia alzano il muro sonoro e l’impatto nella nostra sensibilità è deflagrante. Quanto conta il basso in questa formazione! Se la chitarra disegna fili dorati, più o meno resistenti e corposi, capaci d’imprigionarci, il basso è una presenza costante, quasi minacciosa a tratti, perennemente pulsante e capace di tenerci in uno stato di costante vigilanza. L’anima new wave è forte in F.U. Orionis, mentre Dedu’n è una mescolanza magnifica di riverberi e visionaria popedelia: resistere è impossibile. Menzione speciale va a Psychedelic Furs, che lascia perdere trame shoegaze e si muove morbida nella melodia, rapendo mente e cuore in un mondo incantato. Dolcezze e inquietudine, malinconia e occhi lucidi, sensazioni intense e mai superficiali: scatena emozioni sincere ed empatia la musica degli Stella Diana e merita completo abbandono. Davvero un bel lavoro!
VELOCITÀ: Non conta andare veloci, conta l’essere in sintonia con il battito del cuore di chi ascolta.
IL TESTO: “This noise doesn’t mean anything, if no one perceive it, this wind is not going anywhere if no one can sense it.” da Psychedelic Furs.
LA DICHIARAZIONE: “Lo shoegaze che noi amiamo è solo un lasciapassare che ci ha permesso di avere un’identità verso chi si imbatte nella nostra musica, ma a noi piace tantissimo anche la new wave e altre cose.” (da una chiacchierata della band con il portale TomTomRock)