Xtr Human @Mikasa, Bologna
Spesso si sente parlare di italiani all’estero. Per una volta però non c’entra nulla il mercato del lavoro, né la ricerca in campo scientifico o simili. Parliamo ovviamente di musica, signore e signori. Sì, più di preciso si tratta di italiani immigrati in Germania (sai la novità starete pensando): sono gli Xtr Human, band post punk residente a Berlino e composta da Marco Maccioni (basso), Andrea Fusco (batteria) e Johannes Stabel (voce, chitarra, synth). Scopro che suoneranno al Mikasa, di Bologna e, non conoscendoli (sono sincera, lo ammetto), decido di documentarmi.
Il debut album, Atavism, esce nel 2014 per la No Emb Blanc Records, seguito nel 2015 da In Circles per la medesima etichetta.
A questo punto, l’idea di vederli suonare dal vivo è stuzzicante ed allettante; un peccato lasciarsela sfuggire.
Entrata nel locale, vengo sommersa da suoni industrial, un’evidente omaggio al trio italo-tedesco e una chicca per i presenti poco abituati al genere solitamente presente nei club oltreconfine.
Da poco passate le 23 comincia il live. Fin dai primi minuti, colpisce la carica altamente corrosiva del gruppo, in grado di creare un muro sonoro potente e di impatto; cosa affatto scontata. Se già su disco l’impressione della band era stata positiva, dal vivo il trio riesce a coinvolgere il pubblico. Chiaramente trattasi di un pubblico interessato ed attento a questa particolare tipo di scena, ma spesso questo può essere un’arma a doppio taglio, proprio perché “interessato” e “attento” talvolta può diventare sinonimo di “esigente” e “critico”. Ma, i tre ci sanno fare, bisogna riconoscerlo ed è evidente che raccoglie non solo l’attenzione, ma anche il consenso degli spettatori.
Il live scorre tra pezzi tratti da Atavism (Miller’s love, Axiom, Monitor) e di In Circles (Monospace, Stagnation, In circles) in un crescendo di energia fisica ed emozionale.
L’ombra curtisiana si avverte, tuttavia, nei loro pezzi, il trio riesce a trovare un giusto compromesso tra melodia e aggressività, rendendo così dinamico ogni brano. La formula impiegata dagli Xtr Human in effetti non brilla certamente per originalità: voce cupa distesa su un tessuto sonoro robusto composto da batteria martellante, chitarra e linee di basso potenti che si fondono per generare sonorità tra post punk, cold wave e shoegaze. Tuttavia, è un gruppo sicuramente consigliato per gli amanti del genere, ma anche per chi volesse immergersi in atmosfere cupe ed avventurarsi in sentieri sonori oscuri (ma non troppo).