Setti – Arto

Anno: 2018

Etichetta: La Barberia Records / Vaccino Dischi

Protagonisti: insieme a Nicola Setti, che ha scritto testi e musica, ci sono tantissimi ospiti su Arto: Luca Mazzieri (Wolther Goes Stranger, JJ Mazz), Luca Lovisetto e Samuel Regan dei Baseball Gregg, Stefano Mappa (batteria), Stefano Bortoli, Valentina Gallini (Avocadoz, Tacobellas), Marco Degli Espositi (banjo, chitarra acustica a dodici corde), Glauco Salvo (Comaneci).

Ingredienti: registrato presso La Falegnameria Recording Studio di Pegognaga (MN), Arto ci propone un Setti in crescita, aiutato anche dalla sapiente produzione di Luca Mazzieri: la semplicità delle sue dieci canzoni, quasi tutte lunghe meno di tre minuti, ci sa portare su mondi differenti, dall’indie-rock al punk-rock, passando anche per territori dal gusto folk e comunque ritrova spesso una certa influenza a stelle e strisce. Alla fine dei ventitre minuti quello che ci rimane in bocca è senza dubbio un buon sapore pop, che mette comunque in luce la sensibilità melodica di Nicola.

Densità di qualità: cinque anni sono parecchi: certo Setti non è stato fermo, ha suonato molto, ha realizzato una manciata di singoli ed EP e ha anche pubblicato un paio di racconti e finalmente lo scorso weekend è arrivato questo suo atteso sophomore.

I suoi testi contengono un umore davvero particolare e spesso inaspettato, ma assolutamente piacevole: in ogni sua canzone possiamo comunque leggere la gentilezza del cantautore modenese, che, con il suo approccio dalla vena malinconica e il suo apprezzabile garbo, ci sa conquistare fin dal primo ascolto.

Dalle atmosfere dolci e soft che aprono il disco (Stanza), non ci vuole molto a passare alla velocità della successiva e più solare Iowa – molto apprezzabili sia l’intenso drumming di Stefano Mappa che i bellissimi coretti molto catchy. Il country-folk, invece, influenza Barbecue, in cui appaiono anche la voce di Valentina Gallini (Avocadoz, Tacobellas) e un gradito banjo. Il nuovo singolo Presente, con il suo bellissimo video girato a Berlino, cita John Grant, ma ci porta su territori punk-rock, senza però aver paura di mettere in primo piano i sentimenti, mentre l’altro brano anticipatore, Mi Mancavi, con i suoi toni cupi, regala un altro momento pieno di nostalgia.

Un disco semplice, corto, amabile, mai banale, Arto ci lascia voglia di averne presto ancora: Nicola ci sembra una persona sincera, vera, reale e in questo suo “diario”, vero o immaginario che sia, sa raccontare le sue esperienze con quel suo ingenuo e molto gradevole surrealismo.

Ci lascia voglia di averne presto ancora
  • 7.5/10
    Voto - 7.5/10
7.5/10

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