Port Royal – Where Are You Now?

GENERE: elettronica, shoegaze, ambient, post-rock.

PROTAGONISTI: Attilio Bruzzone (chitarra, tastiera, programmazione, basso e occasionalmente voce), Ettore Di Roberto (piano, tastiera, programmazione e occasionalmente voce), Emilio Pozzolini (campionatore, programmazione). Numerose le collaborazioni presenti nel disco, come quella di Michele De Roberto, Kenji Kumemura, aka QPQQQPQ, e ancora Bea May, Giada dei Vittoria Fleet, Veyl e Federico dei Jackeyed.

SEGNI PARTICOLARI: il 2009 fu l’anno di uscita di Dying in time. Seguiranno sei anni di silenzio, dedicati ad un’intensa attività live, alla creazione di progetti paralleli e collaborazioni, ma anche allo stesso Where Are You Now, nuovo disco dei Port Royal, prodotto per l’etichetta americana n5MD.

INGREDIENTI: dove sei tu adesso? Questa è la domanda. Where Are You Now è un sogno musicale malinconico, la perfetta colonna sonora di un viaggio tutto personale, in cui perdersi, staccare la mente ed abbandonarsi completamente. Alienante. Evocativo di scenari surreali. Il viaggio ha inizio con Death to manifesto, che parte lenta per poi esplodere repentinamente, in un tormentato ritornello dance. Atmosfere suggestive e fiabesche in Theodor W. Adorno: 10:40 minuti di massima intensità sonora. Un loop infinito che porta allo smarrimento della propria dimensione spazio-temporale. Alma M. ricorda vagamente un pezzo dei Royksopp, ma con suoni più glitch, che rendono tutto più disturbato ed inquieto. The last big pezzo, brano centrale del disco, è sicuramente quello più curato nei suoni e nella struttura: la liaison tra melodie post rock e suoni elettronici genera qualcosa di sorprendente, inedito. Ma la parte più intensa arriva con Whispering in the dark, cupa e profonda, una cantilena elettronica che penetra dentro. Un’inarrestabile pioggia di suoni si abbatte violentemente con la tetra Karl Marx song, dai ritmi quasi techno ed industrial. Un labirinto senza via di uscita. Il viaggio si conclude con Heisenberg: lenta, eterea, una sussurrata ninna nanna acustica, delicata. L’ascolto dell’album è un percorso noir, al termine del quale chiedersi: Where are you now? Ascoltare nuovamente il disco, alla ricerca di una risposta, che non c’è.

DENSITA’ DI QUALITA’: Quasi tutti i brani hanno una doppia personalità: una calma e penetrante, l’altra viva e dinamica. Un’autentica schizofrenia sonora, dotata di una sua logica e di un suo equilibrio. Giochi glitch, momenti dub, suoni industrial, si amalgamano a tratti ambient e raffinate melodie post rock. Questo è Where Are You: è un’opera ricca, piena, densa, ma soprattutto ben curata, dove nulla è lasciato al caso.

VELOCITA’: Eccetto alcuni brani o parte di essi, è un album complessivamente lento, molto articolato, che richiede impegno.

IL TESTO: “I tried to keep the distance, but deep inside i fall apart, and it’s breaking my heart, it’s breaking my heart” da Alma M.

LA DICHIARAZIONE: “Da svariate persone provenienti dai paesi più diversi ci è sempre stato detto che la nostra musica è perfetta per l’attività sessuale. Pensiamo ci sia una componente di verità in queste affermazioni: ci sembra che in qualche modo la musica dei port-royal leghi le persone, le unisca e non sia soltanto adatta ad ascolti “in solitario”.
Comunque, potenzialmente, a ben vedere ogni momento, anche quello apparentemente meno adatto, potrebbe regalare un ascolto totalizzante, in cui perdersi per poi ritrovarsi, magari solo che un poco più felici e soddisfatti. Va però detto che si tratta di una musica che richiede, per poter essere apprezzata in pieno e regalare esperienze piacevoli, un’attenzione particolare oltreché un ascolto strutturale e reiterato
”- intervista a Rock.it (settembre 2015).

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