Matt Waldon – Not too late

ANNO: 2022

GENERE: alt-country, folk-rock

EITCHETTA: Altro Records

PROTAGONISTI: Matt Waldon (voce e chitarre), Thomas Stocco (basso), Kevin Salem (Chitarre), Paolo Ercoli(Pedal Steel), Samanta Gorda (backing Vocals), Thomas Biscaro (Batteria), Nicola Gobbi (Chitarre)

INGREDIENTI: registrato alla Wayne’s House di Arquà Petrarca (Pd) il quarto lavoro per il cantautore rodigino arriva a sei anni dall’ottimo Grow Up del 2016.

Diversi sono gli amici e i colleghi che partecipano al disco dove spiccano Kevin Salem (notevole l’assolo in Not too late) e il ‘solito’ Paolo Ercoli alla pedal steel.

DENSITA’ DI CONTENUTO: per questo nuovo lavoro Matt Waldon mette sul tavolo un suono più solido e più personale soprattutto nelle scelte vocali, più decise che in passato.

La traccia d’apertura di Not too late, Boy, è segnata dalla disillusione e l’insoddisfazione per un rapporto “sbilanciato”, una ballata segnata da un basso mai così presente nei brani di Matt.
Delicata e tormentata è invece Never Alone in cui la voce di Samanta Gorda si incrocia con quella dell’autore con un risultato molto accattivante.
La toccante Oh Neal è prevalemente acustica e quasi sussurrata quasi a voler sottolineare l’essenza dell’esistenza dell’amico americano scomparso, il chitarrista/songwriter Neal Casal (Ryan Adams, Chris Robinson Brotherhood ecc) e a quello che l’ha portato al suo gesto estremo.
In altri episodi, come Black Hole, abbondano gli assoli evocativi tanto che ricordano i brani southern rock senza averne l’enfasi e limitandosi a sottolineare il mood del disco.

Come già detto la presenza di Kevin Salem alla chitarra segna la title track, brano che parla di rivalsa di scelte è la più evocativa delle undici risulta la più solida e matura dal punto di vista compositivo. Sorprendente invece è il singolo uscito qualche mese fa, Hands, segnato da un lirismo mai così esplicito e da un rinnovato stile dell’autore che si ripete, stilisticamete, in Raining, delicata ballata che parla di solitudine con la pedal steel di Ercoli in evidenza.

La sentita Wildflower rivede ancora Samanta Gorda aiutare a Matt a dare ancora più incisività al brano visionario e sognante.

Undici brani che riportano Matt Waldon allo scoperto, con alcuni nuovi spunti che ne sottolineano una crescita artistica e una maturità non comuni in artisti che si avventurano in un genere ormai codificato e che meriterebbe molto più spazio di quello a cui normalmente viene riservato.

VOTO: 8/10

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