L’Orso – Il Tempo Passa Ep

GENERE: Indie-pop, Twee-folk

PROTAGONISTI: Mattia Barro (voce, chitarra), Tommaso Spinelli (voce, basso), Gaia D’Arrigo (violino, voce, tastiere) e Giulio Scarano (batteria e voce).

SEGNI PARTICOLARI: pochi mesi dopo l’esordio sulla lunga distanza, L’orso torna al formato più congeniale e già sperimentato in tre precedenti occasioni, quello dell’ep. Anticipato da quattro video teaser, ognuno con protagonista un diverso componente della band, come negli altri Ep-isodi anche in questo si intuisce fin dal titolo il tema centrale che andrà ad avvolgere i testi dei sei brani.

INGREDIENTI: non c’é niente di twee? Se lo pensi vuol dire che non hai mai ascoltato L’orso. Nei brani troviamo una dolcezza diffusa, ma non stucchevole come quella delle Rom-Com, in quanto mitigata da ironia, catastrofismo e aderenza alla realtà degli anni in cui viviamo. L’aspetto musicale, rispetto agli esordi, ha subìto una quasi totale trasformazione: da ‘L’adolescente’ che si reggeva quasi unicamente su voce e chitarra, la band é passata ad un approccio sempre più vicino alla musica da camera piuttosto che a quella da cameretta del primo lavoro. Proprio seguendo questo fil rouge, a fine novembre, il gruppo farà il suo esordio live in un teatro (all’Oscar di Milano), accompagnato da un’orchestra. Questo live é stato reso possibile da un progetto di fundraising che ha superato l’obiettivo minimo prefissato con quasi un mese d’anticipo rispetto alla scadenza, dando una volta di più la dimostrazione dell’affetto che circonda questo collettivo.

DENSITA’ DI QUALITA’: si raccontano situazioni comuni, quotidiane, inevitabili alti e bassi, riti ed inciampi, facendo prendere il sopravvento, alternativamente, ad un velo d’ironia e ad uno più malinconico. Si parte con la marcetta ‘La Felicità ‘, con un incipit non del tutto originale (ci ricorda da vicino l’inizio dell’iconico libro/film ‘Alta Fedeltà ‘), ma rivisitato in maniera curiosa, come se l’uscita dalla porta della ragazza che ci ha appena lasciati, fosse una liberazione più che una ragione di sofferenza. Punk per la durata, sotto i due minuti, contiene un coro che rimarrà a lungo in testa a chiunque lo ascolterà almeno per una volta. Dopo ‘Forse Sarà Domani‘, brano meno riuscito del novero, tocca alla (quasi) title track ‘Il Tempo Passa Per Noi‘, già contenuta nell’album d’esordio, ma qui proposta in una variante leggermente diversa, eppure altrettanto convincente. Il brano che più entra nella pelle é però ‘L’ultimo giorno‘, probabilmente ispirato all’inflazionata profezia Maya che un anno fa di questi tempi impazzava senza soluzione di continuità e che, dodici mesi dopo, é stata l’unica cosa ad essere stata realmente spazzata via. Partendo dall’assunto di vivere l’ultimo giorno prima dell’esplosione della Terra, si racconta una storia d’amore con delle liriche che ci riportano alla mente quelle dei più affermati cantautori italiani. ‘Geometrie’ parla invece di una coppia che si accontenta, almeno per una serata, dell’altrui compagnia, nonostante tra loro non ci sia amore nè feeling particolare. In tempi di crisi, economica come di affetti, é qualcosa che accade sempre con maggior frequenza e L’orso, cantore dei nostri tempi, non può fare a meno di raccontare anche questo. L’unico brano a superare (di soli 5 secondi) i 3 minuti é ‘Hai mai visto questa città ?’, narratore di viaggi in treno ed impressioni sui luoghi davanti a cui si passa velocemente, guardandoli soltanto dal finestrino. Avendo seguito questo progetto fin dal suo primo vagito possiamo dire che ad ogni tassello aggiunto alla propria discografia é corrisposto un piccolo passo in avanti. Il trend in questo lavoro risulta senza dubbio confermato, discostandosi sempre di più dal lo-fi più obbligato che voluto dei primi tempi.

VELOCITA’: sei brani che si ascoltano nel tempo di un viaggio in metropolitana. Ma se andate da capolinea a capolinea, fate in tempo ad ascoltarlo due volte.

IL TESTO: “E ci pensi poi? gli occhi miei nei tuoi, mentre il mondo esplode“ da ‘L’ultimo Giorno

LA DICHIARAZIONE: “Parto da piccoli accenni della mia vita e ne elaboro racconti; penso di aver avuto un percorso di vita abbastanza comune, forse questa é la ragione per cui il concetto di condivisibilità dei nostri brani é quantomeno vivace.“ Mattia Barro, parlando dei propri testi, nell’intervista a Indie-Roccia.it

UN ASSAGGIO L’ultimo giorno

IL SITO: L’orso- Bandcamp

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