Muleta – La Peste

GENERE: punk, pop-rock

PROTAGONISTI: Enrico “Teno” Capozzo (voce, chitarra); Davide Scapin (chitarra); Giulio Pastorello (batteria).

SEGNI PARTICOLARI: la band vicentina torna, a distanza di due anni dal primo ep “La Nausea”, con un disco vero e proprio, 10 canzoni per circa mezz’ora d’ascolto. L’album esce sotto Matteite/Muleta Dischi, viene distribuito in Italia da Audioglobe e vede i tre vicentini toccare varie sfumature del rock italiano e non, con influenze del calibro di Dinosaur Jr, Nirvana, Tre Allegri Ragazzi Morti e Le luci della centrale elettrica.

INGREDIENTI: prendete tutta la vostra rabbia, noia, malinconia, frustrazione, nausea e peste, impugnate una chitarra scordata e suonatela talmente forte da cercare di far uscire tutte le brutte sensazioni dal vostro corpo. Eccovi “La peste”, 10 storie nude e crude, 10 spaccati di vita che descrivono in chiave pop un malessere esistenziale talvolta crudele ed opprimente. Il disco è un insieme scoordinato di chitarre acustiche, riff armonici, distorsioni elettriche, batteria bella marcata e voce a volte delicata ma molto più spesso urlata ed incazzata. Si parte subito forte con ‘Meno‘, brano che richiama quanto già fatto dalla band con “La nausea”. Si passa poi per le melodie orecchiabili di ‘Lisa‘ e soprattutto ‘Lotteria‘, brano quest’ultimo che, assieme a ‘Moriremo Increduli‘, rappresenta uno dei pezzi più riusciti del disco. Nel mezzo troviamo alcuni brani dai toni a volte smorzati e accompagnati da una voce a tratti stanca e annoiata, come ‘Ai pazziâ’, ‘A denti stretti‘ e ‘Dodici minuti‘. A chiudere i conti c’è ‘Il giorno in cui‘, disillusa e concisa ballata in perfetto stile muletiano

DENSITA’ DI QUALITA’: Cosa sia lo stile dei Muleta lo si capisce bene mettendosi all’ascolto di entrambi i lavori finora pubblicati, accomunati dai riferimenti più o meno espliciti al rock grunge degli anni 90 e da cui, a quanto sembra, il gruppo difficilmente intende discostarsi. Tuttavia, rispetto al primo EP, con “La peste” la band è riuscita a creare un suono più personale, una linea armonica più univoca e sicuramente più pensata. Si può del resto facilmente individuare una sorta di visione d’insieme nei suoni, negli arrangiamenti e nelle linee vocali dei vari pezzi che compongono il disco. Un lavoro certamente più costruito, ragionato e voluto dalla band, dunque un passo avanti rispetto al precedente EP. Ciò vale per i suoni come per i testi, che oltre a raccontare del vissuto giornaliero dei singoli individui del gruppo, finiscono, senza volerlo, a descrivere il legame nato tra loro e il modo in cui, stando assieme, si riesca a volte a farsi forza, per uscire dal grigiore della quotidianità alienante. Certo, con questo disco i Muleta possono provare ad attrarre un pubblico sicuramente più ampio, vista anche la maggiore orecchiabilità di alcuni testi, ma l’intento principale (e sicuramente da premiare) è quello di rimanere fedeli a se stessi e alla propria personalità . Le pecche ci sono, come ad esempio la ridondanza di alcuni ritornelli o l’eccessiva trascuratezza nella ricerca dei suoni, ma ciò nonostante rimane un buon disco da ascoltare davanti ad un bel bicchiere di vino, tentando di dimenticare (o di rimuginare su)i drammi della vita quotidiana.

VELOCITA’: 10 tracce in meno di mezz’ora. Un ascolto breve ma intenso.

IL TESTO: “Sei convinto da sempre / che la paura di crescere / ti limiti / ma hai già cambiato i denti / California aspettami che arrivo / voglio una targa col mio nome / voglio una targa da appendere al muro/ ma quale muro?” da “Lotteria“.

LA DICHIARAZIONE: “Sinceramente sono un po’ egocentrico e me ne frega poco degli altri. Quindi non è che parlo del sociale. La peste son 10 brani che trattano di 10 persone diverse, che son sempre io in relazione alle altre persone. Ho un sacco di problemi già io e se prima non risolvo i miei non riesco a relazionarmi e a parlare degli altri nei pezzi. Le canzoni poi parlano anche molto del rapporto di amicizia tra me e Davide e chi ci conosce lo sa benissimo e può ritrovarlo facilmente nel disco. Lotteria stessa, il primo singolo, è legato a lui.” tratto dalla nostra intervista alla band.

UN ASSAGGIO Lotteria

IL SITO: facebook.com/muleta2011

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