JoyCut- Pieces Of Us Were Left On The Ground
PROTAGONISTI: Pasquale Pezzillo (voce, tastiere), Gael Califano (percussioni), Giannicola Maccarinelli (batteria).
SEGNI PARTICOLARI: terzo lavoro sulla lunga distanza per la band felsinea, attiva ormai da un decennio e da sempre molto attenta alle tematiche ambientali. La data scelta per l’uscita di questo disco è non a caso quella del 19 settembre, “Giornata internazionale per la protezione dello strato di ozono”. Registrato tra Bologna, New York e Düsseldorf, Pieces è un viaggio introspettivo volto a svelare la nuova veste di una band che si lancia in una dichiarazione di intenti fin dal titolo, con il quale intende lasciarsi alle spalle la propria vecchia pelle, senza peraltro pentirsi del proprio passato, giungendo così a nuova e scintillante vita artistica.
INGREDIENTI: il disco, in gran parte strumentale, è diviso in tre sezioni, ognuna delle quali composta da cinque brani. La parte introduttiva esplora il concetto di Passaggio, mentre quella centrale parla, quasi sempre senza l’uso di parole, dei comportamenti umani di fronte al corso degli eventi ed al proprio destino. Quella conclusiva, invece, affronta i temi della Memoria e dell’Avvenire. Sebbene l’album affondi le radici nella new wave, i JoyCut riescono nell’ardita impresa di non cadere nella trappola dell’inchino ai grandi di quel genere, non risultando derivativi e tentando, al contrario, di innovare. Se poi non scendendo a compromessi (il loro lavoro è infatti fuori dalle mode del momento e dalle logiche del mercato attuale) riusciranno anche ad ottenere il consenso del pubblico italiano, oltre a quello già ampio della critica, il gioco sarà fatto ed il successo meritato.
DENSITA’ DI QUALITA’: fin dall’apertura, con i primi due singoli ‘Wireless‘ e ‘Dominio‘, ci rendiamo conto che nonostante la parte lirica sia pressoché assente, le sole melodie risulteranno più che sufficienti per raccontare delle storie. Mentre nella fase iniziale i brani si presenteranno animati e carichi di speranza, quelli successivi introdurranno al contrario note più malinconiche. L’album sarà comunque lontano dall’apparire un monoblocco: ogni traccia, infatti, risulterà immediatamente riconoscibile e diversa dalle altre. Con ‘1-D‘, sesto brano, si aprirà la seconda sezione dell’album, con la prima traccia dotata di parte vocale e l’utilizzo di strumenti come tastiere e tromba, accompagnati come in tutto il resto dell’album da suoni urbani che permeano questo lavoro nella sua interezza.
‘Funeral’ è uno dei pezzi più riusciti del novero, con le atmosfere cupe di inizio brano che si sviluppano fino a toccare vette quasi dance. ‘Children In Love‘ e ‘Kids Kids Kids‘ (con utilizzo del vocoder à la Kraftwerk e fortunatamente nulla a che vedere con il brano trash ‘Boys Boys Boys’ dell’avvenente Sabrina Salerno) ci faranno capire a chi affidarsi per sperare in un futuro migliore. Il resto dell’album non avrà però bisogno dell’ausilio delle nuove leve per continuare ad attestarsi su standard eccellenti. ‘Save‘, dotato di liriche, è l’unico pezzo con una struttura vagamente simile a quella classica “voce e musica” e, nonostante possiamo annoverarlo tra i più riusciti, non si tratta di certo di quello più caratterizzante dell’intero lavoro. ‘Berlin‘ è invece frutto di una registrazione acusmatica effettuata al Museo ebraico sito appunto nella maggiore città tedesca e nonostante i suoi soli 26 secondi di durata è comunque degna di citazione in quanto emblematica della prima parte della terza sezione, quella dedicata appunto alla Memoria. Per quanto riguarda l’Avvenire, quest’ultimo è descritto nella conclusiva ‘New Poets‘. Le parole da noi usate ci sembrano fin d’ora troppe per descrivere una release che ne usa invece con parsimonia, riuscendo nonostante ciò a guadagnarsi un posto di prim’ordine tra le uscite più esaltanti di questo 2013.
VELOCITA’: quella giusta per fermarsi a ragionare sulla sfrecciante vita moderna.
IL TESTO: “Come on kids, you are the future of our towns” da ‘Kids Kids Kids‘.
LA DICHIARAZIONE: “La nostra strategia è una sola. Pericolosa. Incalcolabile nei profitti e nei consensi ma sempre vincente nell’approccio. Lasciare spazio e luogo alla verità . Fare mai per Fare. Suonare mai solo per Suonare. Scrivere mai solo “¨perchè qualcuno se lo aspetti. Non credere mai che ci sarà un prossimo Album. Dare tutto, essere tutto. Autenticamente. Con lo sguardo sempre rabbioso verso la sorte“. (Intervista a ‘Note di musica su fb’)
UN ASSAGGIO Wireless
IL SITO: joycut.com