Deproducers – DNA

ANNO: 2019
GENERE: elettronica, post-rock, strumentale, musica per conferenze scientifiche
ETICHETTA: Al-Kemi Records, Ala Bianca

PROTAGONISTI: Una superband di fuori classe (Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Riccardo Sinigallia, Max Casacci) che si avvale della complicità di Telmo Pievani (filosofo, storico della biologia ed esperto di teoria dell’evoluzione) per creare la magia. Il disco è stato realizzato in collaborazione con AIRC, da 50 anni principale polo privato di finanziamento della ricerca sul cancro in Italia. Un nuovo capitolo che ci spiega la storia che accomuna ogni essere umano, per band applica alla lettera quella cosa che ci dicevano alle elementari che non abbiamo mai capito bene ma che suonava un po’ tipo è più facile imparare divertendosi.

INGREDIENTI: Si parte da dove eravamo rimasti, quando due anni fa, con una semplicità disarmante, i Deproducers ci ipnotizzavano raccontandoci l’intricato mondo vegetale (erano i tempi di Botanica). Tornano le lezioni scientifiche sui giri di chitarra andanti, la metafora della conoscenza come formula di miglioramento personale, cos’è l’evoluzione e come ci riguarda, otto capitoli che scorreranno meglio di qualsiasi lezione universitaria abbiate mai assistito. La cosa sorprendente di ogni album dei Deproducers è che in realtà propongono una formula efficace eppure allo stesso tempo diretta, facile, un’idea quasi banale che nessuno però aveva mai portato in scena. Ingrediente segreto in questo caso: Eugenio Finardi nel ruolo di Dio.

DENSITA’ DI QUALITA’: Quello che fanno i Deproducers è farci ritrovare una dimensione più ampia in cui scienza, musica, parole sono tutte insieme, una dimensione, quella che veniva riassunta nella figura dell’intellettuale, che abbiamo perduto o screditato. Una costruzione bellissima, dove tutto si ritrova in vortici psichedelici e ipnotici, influenze che si stratificano di meraviglia. Un’immersione che vi consiglio di affrontare.

  • 8/10
    Voto - 8/10
8/10

Giudizio riassuntivo

Una costruzione bellissima, dove tutto si ritrova in vortici psichedelici e ipnotici, influenze che si stratificano di meraviglia

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