Questo dolce museo

Alessandro Fiori-Questo Dolce Museo

GENERE: cantautorato.

PROTAGONISTI: Alessandro Fiori , Alessandro “Asso” Stefana (chitarre e produzione), Emanuele Maniscalco (batteria) e Sebastiano De Gennaro (vibrafono e marimba).

SEGNI PARTICOLARI: Alessandro Fiori esce dai Mariposa dopo (troppi?) tanti anni da frontman fuori da ogni regola stilistica e affronta, per la seconda volta, una prova da solista. Il seguito del primo ‘Attento A Me Stesso’, accolto benissimo, apre la porta a nuovi immaginari e a nuovi episodi e cerca nuovi orizzonti.

INGREDIENTI: La partenza di ‘Scusami‘, diretta alla compagna, ma anche a tutti quelli a cui ha sconvolto la vita la nascita della figlia è sostenuto dalle sonorità del synth che fanno da tappeto che si accompagna alla profonda voce di Fiori, impreziosito dal violino nel finale. ‘Giornata D’inverno‘ piena di immagini d’amarcord, essenziale nelle sonorità ma piena di cuore , forse la più cantautorale ed emozionante delle tracce. Seguono la marziale ma sempre delicata(!) ‘Ti Annunci Piangendo‘ e la ninnananna ‘Coprimi‘. ‘Il Vento‘ è molto più ricca musicalmente delle precedenti e molto ironica, si riallaccia con il passato dell’autore, senza esplicitamente citarlo.’ Il Gusto Di Dormire In Diagonale‘ sempre giocata sull’ironia, gioca con le parole e i ricordi. Le ombre di Lucio Dalla escono da ‘Mi Hai Amato Soltanto‘, in cui ricordi e speranze sono analizzate con una serie di immagini e ragionamenti che cercano di raccontare una storia irrisolta. ‘Bambina‘ è una cupa canzone che pian piano viene seppellita dai suoni della tastiera senza soffocarla. ‘Via Da Indastria‘ dalle sonorità molto beat, testo molto stralunato e il bel ritornello. Le immagini ricordano il cartone animato ‘Conan Il Ragazzo Del Futuro‘ in cui Indastria era la città -stato che dominava il mondo perduto. Questo è il brano più orecchiabile dell’album. La penultima canzone è ‘Sandro Neri‘, a cui è dedicato il lavoro, un amico morto di cirrosi. Una morte voluta , lenta e dolorosa. Alessandro qui emoziona come non mai: disperazione e dolore si mischiano al tocco leggero degli strumenti e la voce spezzata. ‘Tigre In Strada‘ ballata semplice e spensierata , degna chiusura di un album agro-dolce.

DENSITÀ DI QUALITÀ: In questa seconda prova Fiori conferma la sua vena cantautorale matura e malinconica. La presenza di sonorità molto diverse tra loro rendono il lavoro decisamente variegato e multistrato e merita diversi ascolti prima di essere capito a fondo. Il primo impatto è quello di un album musicalmente semplice, ed è fuorviante, gli strati sono diversi: testi e musica si sovrappongono e si intersecano a diversi livelli, riuscendo a compensarsi o a divergere all’occorrenza.

VELOCITÀ: misurata e calibrata sui battiti del cuore

IL TESTO: T’auguro una bella giornata d’inverno, specie di domenica coi campi brinati, anche quelli per il calcio da periferia“ (‘Giornata D’inverno‘)

LA DICHIARAZIONE: ‘Questo Dolce Museo’ è disco dello stato in luogo, in cui ci si ferma per tirare le somme. E il museo dove sostare può essere qualsiasi cosa: una casa, un’auto, un corpo, una famiglia, un paese, un ideale e via discorrendo“ dal sito ufficiale.

IL SITO: Alessandrofiori.net

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *