10 canzoni per … addormentarsi e… per risvegliarsi!
I ritmi biofisici e biochimici divergono da individuo ad individuo. Ci sono l’insonnia e la melatonina, i pensieri che non ti lasciano tregua durante le ore più buie, oppure c’è l’abbisso in cui si cade abbondati completamente, avvolti nel più caldo abbraccio della notte. C’è la luce dell’alba e quella di mezzogiorno che brilla, talvolta timida ed introversa, talaltra accecante. Gli incubi. Questa playlist è pensata a tutto questo: alla notte e al giorno, al sonno e veglia; al sogno ed alla realtà.
- Ofeliadorme: Alone with the stars
Ogni pensiero si dissolve come polvere di stelle spazzate via da un abrezza leggera. Nessuna insidia nella mente e nell’anima. Queste nubi che vedi sono solo passeggere; hanno ingrigito la tua giornata, ma ora scompaiono definitivamente. Immerso nel tuo sistema solare, ci sei solo tu, alone with the stars, avvolto da una pace interiore straordinaria, che cadi in un sonno profondo. - Stella Diana – Sulphur
Una ninna nanna shoegaze per ricordarci che siamo soli solo se lo vogliamo, che possiamo amare ed essere amati, che decidiamo noi se e quando aprire il nostro cuore “…tell me if you dare or if you like your empty time…“. Del resto, svegliarsi e addormentarsi avvolti in un clado abbraccio a volte è un’esigenza primordiale. - Clustersun – Surfacing to breathe.
Una lenta discesa verso l’abisso, il fiato corto e le vene gonfie pulsano più che mai. Il sonno è disturbato da ombre oscure e sinistre che incombono quasi come monito: inspira, espira. Ti svegli in un bagno di sudore. - Bestrass – Transition.
Avete presente quell’attimo in cui il respiro si fa regolare, il momento in cui i tuoi occhi non vedono altro se non l’oscurità? Transition, passaggio: la veglia cede il passo al sonno, ai sogni più inconfessabili.
(il brano non è disponibile su spotify, potete trovarlo su Youtube). - Be Forest – Gemini.
“Sun and moon split in two… days join night sleep has dreams to forgive…” .Quando la notte e il giorno si confonfono, quando le tenebre e la luce si perdono l’una nell’altra: è la confusione, è realtà o illusione? Sto sognando? “…Which is me? Which is you…?. - Klimt 1918 – Comandante.
Una timida luce annuncia l’alba di un nuovo giorno. Il tuo corpo ancora intorpidito cerca di guadagnare disperatamente la mobilità persa, la tua mente cerca inesorabilmente di conquistare lucidità e compatezza. Mentre accade tutto ciò, questo pezzo rimbomba tra le mura della tua stanza, come un inno alla rinascita da un sonno profondo: “Ever failed, no matter, try again, fail again, fail better“. - Birthh – Chlorine.
Cercarsi e non trovarsi, rincorrersi e perdersi, in un vortice tortuoso fatto di dubbi e incertezze, di amore e passione, di ciò che è stato e non sarà. La malinconia è un lenzuolo freddo. Il senso di vuoto è un peso sul cuore che ti impedisce di prendere sonno. - Armaud – How to erase a plot.
Una sorta di blues riecheggia tutto intorno, sensuale, perverso. Accordi e disaccordi. Il sole è già alto, fuori c’è la vita, ma può aspettare. Rotolarsi tra le lenzuola, voltarsi dall’altro lato non è mai stato così piacevole. - Giungla – Forest.
“Last night I saw, guess what? I don’t know…”. “I sogni si fanno di giorno e si completano di notte “(grande citazione). Ma cosa accade quando non si ricorda ciò che si sogna? Perchè succede? Blocco emotivo? E’ una spiacevole sensazione: sapere di aver sognato, conservare i tratti sfumati di quel sogno, sentirne ancora l’emozione, i brividi, ma non riuscire a ricordare. O forse è maglio così? - Joycut – Wireless.
E’ una questione di connessione con il proprio inconscio. Sconnetere la mente, connettere l’anima. E’ quando si crea quello stato di estasi, quello stato lo stato di evasione dalla realtà circostante: una soffice nuovola di pura leggerezza dove poter trovare rifugio, nelle ore notturne.