Luca Amoroso: attendiamo un grande disco
Lo abbiamo conosciuto nei timidi vagiti del sottobosco italiano Luca Amoroso, cantautore romano che con quel suo esordio dal titolo “Mondo perdona” e già ci aveva colpiti: libertà espressiva che arrivava dalla psichedelia anni ’70, con un impegnato e profondissimo modo di indagare se stessi nonostante questo modo schivo e lo-fi di confezionare immagini e videoclip. Un paradosso strano vista anche la potenza della sua produzione audio. Quest’attitudine resta intoccata anche oggi ma con un piglio che da subito dimostra una maturità e un deciso spicco in avanti. Aspettiamo questo nuovo disco che sarà anche in vinile: e se il singolo che gira oggi è un antipasto, direi che l’attesa è densa di aspettative. Intanto lasciamo andare nell’etere “Gli stessi giorni” e poi vediamo che succede…

Un lavoro notevole complimenti. Sembra che a te non interessi affatto la macchina estetica della discografia. Sembra che tutto questo provenga da quegli anni ’70 gloriosi o sbaglio?
La qualità non ha epoca credo. Sono innamorato degli anni ’60 e ’70, quindi la mia grande ispirazione si trova là.
Che rapporto hai con il futuro dei nuovi suoni e delle nuove abitudini mediatiche e social?
Sono aperto a tutto. La cosa importante è usare le innovazioni per fare cose belle. Se queste vengono usate per fare le solite musichette, non è colpa dell’innovazione, è colpa di chi le usa in maniera sbagliata.
Un nuovo disco che ci dicono arriverà anche in vinile. Parli di “bibbia personale”… cioè?
Confermo che il disco arriverà anche in vinile! Questo prossimo album deriva dalla lettura della Bibbia ed è stato modellato sui sentimenti vividi positivi e negativi che la Bibbia ci offre. Ho rielaborato una Bibbia moderna nella quale si parte dalla morte per arrivare ad aprire un nuovo ciclo. Sono tutti temi modernissimi per altro, quelle parole secondo me ancora risuonano.
Stai pensando anche ad un video ufficiale?
Assolutamente, ma come ho detto in diverse occasioni sto aspettando dell’idea e del regista giusto per poter fare qualcosa di innovativo anche in questo campo.
Per Luca Amoroso il cambiamento cos’è? Faticoso, salvifico… oppure sei un conservatore?
Fa paura anche a me il cambiamento. Tantissimo. Ma mi rendo conto e mi sono reso conto che solo aprendo una nuova porta si può cercare di essere migliori e di stare meglio. Stare chiusi dentro una camera per sempre, è la cosa più nociva che si possa fare. Dobbiamo metterci in gioco.