Iza&TheVisions: il nuovo singolo sa di fusion

Incontriamo Isabella Privitera in arte IZA, artista emiliana ormai trasferita a Barcellona. Sforna con i TheVisions un suono che sembra arrivare da grandi metropoli cosmopolite, da Berlino piuttosto che dai grattaceli di New York. Dove il jazz si fonde al nuovo soul, dove l’elettronica si mescola alle pelli di una batteria. E gioca la sua voce, gioca di ottave e di seduzione, di questo “Skit” che sembra essere un mantra d’amore e di libertà. Nessuna ossessione: solo una lisergica sensazione di resa alla bellezza.

In arrivo un EP: ascoltando “Skit”, quali scene dobbiamo attenderci? Lisergiche o in cerca di linearità?
“Skit” fa da apertura lisergica, un portale verso un viaggio musicale variegato e inaspettato. L’EP mi fa pensare ad Alice nel paese delle meraviglie, pieno di personaggi molto diversi tra loro, che sembrano non c’entrare niente gli uni con gli altri. In realtà coesistono per creare il loro ecosistema, il loro cosmo. Nei cinque brani che usciranno a gennaio si fondono almeno quattro generi musicali, che a loro volta sono specchio delle sei personalità che compongono il progetto, ognuna con background differenti. E’ difficile riassumere sei teste in un EP, ma abbiamo provato a estrarre l’essenza di quello che per noi significa “musica”.

Barcellona in luogo del nostro bel paese: una fuga, una salvezza per l’espressione? Voglia di tornare?
Barcellona è un luogo dove soffia tanta aria fresca: ci sono musicisti di ogni tipo e provenienti da tutto il mondo, soprattutto dall’America Latina. Questo si riflette nel panorama musicale locale, c’è tanta libertà di espressione e soprattutto tante orecchie pronte ad ascoltare. Il comune poi investe molti fondi per la promozione della cultura locale e quindi le opportunità per suonare sono il doppio rispetto all’Italia.
Voglia di tornare però ce n’è tanta, proprio ora infatti sto tornando a vivere a Bologna..Barcellona è anche una città molto costosa, a volte così tanto che ti fa sentire rifiutato. Per certi versi poi se non sei catalano può essere faticosa.

Quanto di questo suono prende dall’Italia, quanto da Barcellona… quanto da Berlino? Ho in mente questa immagine… non so se ha senso…
Nonostante a primo impatto non sembri, quello di Skit è un suono molto italiano. L’arrangiamento infatti l’abbiamo iniziato a Modena assieme a Emanuele Triglia, che è un bravissimo musicista e produttore nostrano. Sicuramente però ha tanto di Londra, del nu soul londinese, noi siamo tutti grandi fan di Yussef Dayes, Ezra Collective.. ma anche dell’Australia degli Hiatus Kaiyote, dove ho vissuto un anno nel 2014. Bello il riferimento a Berlino, è una città in cui tutti abbiamo respirato molta libertà e sicuramente queste esce nella nostra musica.

Quanto di questo guarda al futuro? L’acido di derive elettroniche dentro modi analogici di portarli in scena…
L’elettronica è un mondo che ancora non abbiamo esplorato molto, ma che ci chiama con voce suadente. L’idea è di implementarla in una prospettiva futura, per ora è un mondo che conosciamo poco.

Di questo video che troviamo in rete? Non mi stupisce una luce cupa… forse più un luogo impersonale come uno studio…
Il progetto si chiama Iza&TheVisions proprio perché incontrarsi è stato per noi come una visione, e ci tenevamo a comunicare lo stesso allo spettatore: dei personaggi che appaiono in uno studio, così come potrebbero apparire altrove. Il luogo poco importa: arrivano per darti un messaggio, in cerchio, e il nostro messaggio è la musica.

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