Intervista – Francesca Moretti
Dopo un’infanzia passata a ripassare tutte le pose dei suoi idoli masticando pane e rock’n’roll, dopo aver passato notti intere a riascoltare quella canzone di De Gregori e a consumare quel disco di Battisti, dopo un’adolescenza dedicata a dare forma ai propri sogni sognando forme nuove per sé stessa e per la propria musica, Francesca Moretti esordisce con un singolo capace di dire la verità sulla nuova scommessa di La Clinica Dischi.
“Piovono segreti”, il primo brano di Francesca Moretti per La Clinica Dischi, piove sulla scena nazionale dal 5.11.2021, e noi per l’occasione abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere con la giovanissima artista.
Ciao Francesca, benvenuta su Indieroccia. Allora, come ti senti all’alba di questo esordio importante?
Al momento provo un misto di incredulità e entusiasmo: aspetto questo momento da tanto e non mi sembra vero sia arrivato sul serio.
Sei giovanissima, appartieni a quella che i “grandi” chiamano Gen Z. Ti senti appartenere a qualcosa, tu, oppure ti ritieni più una randagia?
Più che randagia mi piace definirmi “uno spirito libero”, ma allo stesso tempo mi sento anche parte della Gen Z: mi piace rivendicare quest’appartenenza contro tutti coloro che sminuiscono la mia generazione, i nostri pensieri, il nostro modo di vivere, la nostra voglia di esprimerci per quello che realmente siamo e non per quello che gli altri vorrebbero di e da noi.
Cosa significa per te essere artisti emergenti oggi?
Al giorno d’oggi il mondo degli artisti emergenti è molto vasto, grazie soprattutto alla velocità di condivisione dei social media: risulta, quindi, molto difficile cercare di ritagliarsi un proprio spazio e si rischia spesso di cadere in qualcosa di già sentito. Bisogna armarsi di coraggio e di perseveranza, bisogna saper aspettare per avere dei risultati e bisogna rimanere sempre molto umili anche davanti ai primi successi.
Tra l’altro, il tuo progetto “cresce” (seppur segretamente) in piena pandemia, negli studi de La Clinica Dischi. Ci racconti com’è stato lavorare con la label spezzina, e ti va di narrarci qualche aneddoto?
Si, ho conosciuto i ragazzi de La Clinica Dischi un anno fa ormai, ma proprio a causa del Covid e degli impegni scolastici sono riuscita a salire a Spezia solo ad agosto di quest’anno. Lì ho trovato una vera e propria famiglia: ogni volta si respira aria di casa e questo è davvero stimolante, non solo dal punto di vista artistico ma anche per una mia crescita personale.
“Piovono Segreti” è una canzone d’amore malinconica, che però sembra lasciare aperte – in qualche modo – le porte del cuore. Raccontaci qualcosa che non sappiamo sul brano, e parlacene un po’!
Si, purtroppo non sono mai stata brava a chiuderle queste porte del cuore, anche se consapevole che a volte sarebbe la decisione migliore da prendere. La canzone parla di un amore ovviamente al capolinea: partiamo per girare il mondo ma ci fermiamo al primo autogrill. Non è di certo il finale perfetto, ma questa pioggia di segreti è troppo forte da poter fermare.
Qual’è la cosa che ti fa più paura, e quale invece quella che ti aiuta ad andare avanti ogni giorno con determinazione.
Domanda difficile questa. Fin da quando ero piccola ho sempre avuto paura di deludere chi mi circonda: il peso delle aspettative non è stato sempre facile da sostenere.
L’unica cosa che invece mi aiuta ad andare avanti ogni giorno è proprio la musica: può sembrare banale, ma da quando ho memoria non c’è un giorno che ho trascorso senza una chitarra (o qualsiasi altro strumento) tra le mani.
Salutiamoci con un proverbio delle tue parti!
Troppo difficile da scrivere in dialetto, quindi ve lo scrivo già tradotto: “Chi lascia la via vecchia per quella nuova, sa che lascia ma non sa che trova”.
Di solito è un proverbio che si usa per contestare delle nuove scelte; tuttavia mi piace vederlo in modo diverso: seppur non sappia con certezza cosa mi aspetti, la strada che stavo percorrendo prima di mettere la musica al primo posto era ormai da abbandonare.