Interview: Sabia

Angelo Sabia, in arte Sabia, è un musicista e produttore toscano che in passato è stato leader della band Gonzaga, con la quale ha scritto Tutto è Guerra, album prodotto insieme a Taketo Gohara che lo ha portato a condividere il palco con artisti come Negramaro, Giorgio Poi e Fast Animales Slow Kids. Passato alla carriera solista, SABIA ha firmato Antihype Superstar, un trittico musicale che si propone di analizzare i fenomeni legati all’utilizzo dei social. Socialite, secondo capitolo della trilogia cominciata con Effetto Domino, è stato rilasciato il 18 settembre. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con SABIA per capire qualcosa di più sulla sua visione artistica.

La tua è una trilogia sui social e sul nuovo modo di comunicare, giusto? Di cosa parlerà il terzo capitolo? E finita questa trilogia?

Sì è così. Mi piaceva quest’idea di trilogia, aldilà del fatto che oggi ti bombardano ovunque con tutte queste trilogie… Ma effettivamente un senso c’è, almeno questo è il mio: avevo bisogno di articolare un discorso molto complesso come quello sui social con un inizio, uno sviluppo ed una fine. E poi la trilogia è uno schema triangolare e come il triangolo solido, indeformabile, mi sembrava che questa forma narrativa fissasse un punto fermo su ciò che volevo dire. Per ora non posso aggiungere niente sul terzo capitolo. Finito il trittico passeremo al “prequel”…

Qual è il nesso tra video e il brano?

C’è Duilio (Scalici, che saluto ed abbraccio) dietro la visione dei brani. Duilio è un grande, un grande cumpa, un grande artista e quindi grande carta bianca, libera interpretazione e molto poetica, lo scoprirete anche negli altri video. Con Effetto Domino più che altro l’idea principale era quella di veicolare ritmo, ballo, sballo, scollegandosi perciò da una traduzione didascalica della canzone per immagini.

E’ vero che ti possiamo collocare esattamente a metà tra Alan Sorrenti e Giorgio Moroder? Quali altre sono le tue influenze?

Concettualmente sì, nell’estro magari… E comunque a me Alan Sorrenti mi squaglia proprio. Sono pochi in Italia che hanno saputo osare così tanto e a me questi artisti piacciono, spingendosi oltre reinventandosi costantemente… E’ musica nata molto prima di me e l’ho scoperta un po’ per caso. Ma riuscire a far emozionare sempre, in bilico tra capolavori molto distanti tra loro come Aria fino all’arcinota Figli Delle Stelle è roba da matti. Ed io mi sento un po’ così, non amo le ripetizioni, magari ora faccio questo tipo di musica poi chissà… Moroder invece mi ha sempre affascinato per lo stile unico in tutta la sua produzione e per la concezione del ritmo compulsivo che sto tuttora esplorando. Aldilà dei più recenti attestati di stima internazionali (vedi featuring patinati, etc etc) è sempre stato un genio assoluto, un precursore. Comunque ho tante influenze musicali perchè appunto mi piace sempre cambiare modo di scrivere, di sperimentare con la voce, esplorare nuovi suoni e questo si riflette negli ascolti. Ma sicuramente non posso tralasciare l’immenso Battiato, che in me torna sempre.

Quali sono le troppe formalità di cui parli?

Le formalità di cui parlo in Socialite sono quei piccoli spasmi involontari, anche un po’ goffi, che al giorno d’oggi sviluppiamo, chi più chi meno, con l’utilizzo dei social. Codici invisibili per cui, se non riusciamo ad interagire frequentemente coi nostri profili, magari poi manco ci salutiamo per strada. Ci formalizziamo dietro questi nuovi modelli comportamentali che trovo veramente bizzarri. Rimaniamo umani dai…

Chi è Sabia per amici? C’è qualcuno che ti conosce senza sapere della tua attività musicale? E chi è Sabia quando non suona?

Sabia è prima di tutto Angelo, un ragazzo semplice, coi suoi problemi chiaro (non farei il musicista altrimenti) che ha voluto metterci la faccia ed il proprio nome dietro quello che fa. Ciò che penso lo trasmetto molto spesso con le canzoni e chi mi conosce questo lo sa bene. Chi non mi conosce ancora questo lo può scoprire, quando non suono sono sempre lo stesso anche perché vivo la musica molto visceralmente e penso sempre a note, armonie, ritmi che accompagnano ciò che vedo e sento, è parte di me: tutto ciò che mi circonda prima o poi diventa musica.

La domanda che non ti ho fatto ma che avrei dovuto farti?

Meglio l’uovo della hit oggi o la gallina delle hit domani?

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