Interview: Redazione Rockit

Contributo di Andrea Cavanna
Sabato 15 febbraio agli East End Studios di via Mecenate a Milano avrà luogo la quarta edizione del Mi Ami Ancora, appendice invernale e biennale del festival estivo Mi Ami organizzati entrambi dalla redazione di RockIt. Line up, rigorosamente italiana, di tutto rispetto (Be Forest, Soviet Soviet, Dimartino, Mecna…) per un appuntamento che suona come imperdibile per Indie-Roccia, da sempre molto radicata a Milano.
Abbiamo rivolto alcune domande agli organizzatori e tolti anche qualche curiosità, inclusa la possibilità che il festival trovi “casa” anche in altre città italiane…

PAGINA UFFICIALE: Mi Ami Ancora 2014

Indie-Roccia: L’idea di organizzare e sviluppare negli anni un’edizione invernale e al coperto del Mi Ami nasce semplicemente sulla scia del successo di quella estiva e all’aperto? O avete iniziato a farla grazie a altri input specifici per questo formato che non c’entrano nulla con l’estivo?

Rockit: In realtà nasce perché un festival invernale a Milano non c’era e ci sembrava bello e utile per la città provare a farlo. Lo facciamo ogni 2 anni perchè costa soldi e impegno, ma ogni volta lo vedi negli occhi della gente che quello che stai facendo è proprio quello che serviva.

Immagino che per la scelta della lineup ci siano due problematiche contrastanti tra loro: da un lato la voglia di avere band che abbiano del materiale nuovo da proporre, in modo che il live risulti più interessante per il pubblico, dall’altro la necessità di chiudere tutti i nomi con molto anticipo e quindi la difficoltà nel capire chi effettivamente sarà “in promozione” in quel periodo. Riuscite a conciliare questi due aspetti?

Ci proviamo 🙂
C’è esattamente quello che scrivi tu. L’equilibrio da cercare è complesso, vanno aggiunte anche altre “variabili” tra cui la ‘popolarità’ e ‘potenziale di richiamo’ di ogni band, da quanto tempo non suonano a Milano e se hanno-appunto- qualcosa di nuovo da proporre, il tipo di set, le richieste tecniche, la provenienza geografica (vuol dire albergo e costi di spostamento più alti), il genere suonato (in modo che il cast sia più eterogeneo ed equilibrato possibile). Senza dimenticare ovviamente la bontà e la bravura delle band, che è imprescindibile.

Da questo punto di vista, siete sempre voi a contattare le band che vi interessano o ricevete anche molte proposte? E consigliate alla band di proporsi oppure preferite contattare voi solo chi vi interessa?

Partiamo dal più grande database di musica in Italia che è il database di Rockit e da lì scegliamo. Riceviamo anche proposte ma contattiamo sempre noi. Il consiglio è di essere presenti sul database di Rockit con la propria musica e poi da li, se volete, segnalatevi.

Sicuramente il vostro gusto personale è un altro aspetto determinante nella scelta di chi far suonare. Vi è mai capitato di chiamare qualcuno che non piacesse a nessuno di voi ma che pensavate potesse piacere al pubblico? Potete evitare di far nomi ovviamente…

Ahahaah. Domanda insidiosa ma molto intelligente, comunque sì è successo, almeno una volta a edizione (tranne questa, a questo giro ci convincono tutti i nomi).

Se vi guardate indietro, vedete nei primi anni certi errori che ora con l’esperienza non fate più?

Sì certo che abbiamo fatto errori e li continuiamo a fare. Continuiamo a fare errori, dettati da uno spirito che per semplificare chiameremo naif, ovvero che facciamo le cose con entusiasmo generosità e sull’onda delle sensazioni spesso molto più che del ragionamento, e questo porta inevitabilmente a sbagliare qualcosa (ma anche a risolvere e scoprire molto altro), quindi direi che la bilancia di errori e successi pende decisamente sui secondi, a tutti i livelli.

Stefano: Ammetto di non essere mai stato al Mi Ami ancora, ma una delle cose belle del Mi Ami estivo è il grande spazio a disposizione che rende il tutto vivibile anche in presenza di molta gente. Il mio dubbio principale su un’edizione al coperto è proprio il rischio di sentire la mancanza di spazio vitale, ad esempio ho letto racconti ai limiti dell’apocalittico sull’ultima volta in cui l’avete fatta al Leonkavallo. Il mio è un dubbio immotivato o sentite anche voi che questo è un problema che dovete gestire?

Quello a cui ti riferisci (il Leonkavallo) è stata la 2° edizione del MI AMI ANCORA, abbiamo dovuto chiudere i cancelli del Leo con dentro 6000 persone e non meno di altre 2000 fuori che volevano entrare. È stata una serata molto molto difficile da gestire, in alcuni momenti tesa (per noi organizzatori e per un numero veramente ristretto di spettatori coinvolti nei punti critici di ingresso) ma in generale se parli con tutti gli altri spettatori (ripeto: 6000) la serata è stata una bomba atomica, il Leo erano anni che non era così pieno e vivo (e pieno di gente che non ci aveva mai messo piede).
Nello specifico dei problemi della serata una buona parte era che noi non gestivamo interamente la serata ma la sicurezza era quella locale del Leonkavallo, quindi a un certo punto la situazione ci è sfuggita di mano (ripeto però, non è successo niente di così drammatico ne avevamo già parlato all’epoca e descritto bene tutto)
Insomma lo spirito come vedi è esattamente quello che ti spiegavo sopra, la necessità di Milano di avere un festival così d’inverno e il nostro modo naif di crederci così tanto di realizzarlo.
Sulla mancanza di spazio vitale non credo proprio dai, non si farebbero serate e concerti se uno si mette e parte con la paranoia. Il mio consiglio è sempre lo stesso: vieni a vedere di persona 🙂

Andrea: Io invece ero alla scorsa edizione agli East End Studios. Nel secondo padiglione faceva abbastanza freddo, ma per il resto non ci sono stati particolari intoppi. Dal punto di vista logistico, pensate che quest’edizione possa essere un ulteriore passo in avanti? Una delle cose che ho apprezzato di più è il format “Area Concerti + Mercatino”. Manterrete quest’impostazione?

A parte che nell’ultima edizione in serata si sono toccati i -15° e c’era mezza Italia bloccata da neve e ghiaccio… Il 2° padiglione intendi la Casetta di Jack ? Faceva freddo ? A me non sembra proprio, chiedilo alla gente sudata fradicia durante il live dei Gazebo Penguins 🙂
Se invece intendi il padiglione dove c’erano i fumettisti ti dico sì, hai ragione, li faceva un po’ freddo e infatti mi sono fatto fare uno sconto dalla location 🙂
In generale direi che agli East End è andato tutto bene. Quest’anno speriamo sia altrettanto bello (e faccia un po’ meno freddo in generale !!
Il Mercatino poi certo che ci sarà ancora: è dal 2005 (dalla prima edizione del MI AMI che c’è!)

Ritenete che ci sia la possibilità, considerando sia le vostre risorse di tempo, voglia e soldi, che il possibile successo della manifestazione, di organizzare qualcosa di simile al Mi Ami anche fuori da Milano in pianta stabile? Se non sbaglio qualche anno fa avevate fatto una cosa del genere a Roma ma è rimasto un caso isolato.

Eh, tocchi un tasto difficile… ma hai scritto giusto “considerando sia le vostre risorse di tempo, voglia e soldi”. Nel 2008 avevamo provato a Roma ed era stato bello e l’errore se errore vogliamo dire è stato solo non insistere (cioè rifarlo l’anno dopo e l’anno dopo ancora)… ma non ce la siamo sentita economicamente di rischiare ancora di più di quanto stavamo rischiando in generale mantenendo un sito internet una redazione e un festival a Milano… per il futuro non so dirti, spero sempre che qualche giovane di Rockit si prenda la briga di. Io di certo, a 40 anni, non mi ci metto più 🙂

C’è un vostro gruppo o artista dei sogni, che vorreste più di ogni altro e non siete mai riusciti ad avere?

Max Pezzali ospite a sorpresa che canta gli 883 l’abbiamo fatto. Patty Pravo che canta Pensiero Stupendo idem.
Quindi in ordine direi che ci rimane: la reunion dei Sangue Misto e dei CCCP e poi Claudio Baglioni sulla collinetta che canta voce&piano “Questo piccolo grande amore”. Per il resto ci stiamo lavorando 🙂

Grazie 1000 per l’intervista e lo spazio!

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