Interview: Geoffrey De Vai
Nuova musica per il nuovo anno appena cominciato. Geoffrey De Vai arriva con il suo sound per le orecchie più attente e curiose. Questo il risultato della nostra chiacchierata.
Gran bel quid, sonorità interessanti, ospiti illustri ed insomma, sembra che tu abbia tutti gli ingredienti giusti. Come hai lavorato all’album?
Con costanza, passione, sacrificio e tanto entusiasmo. Ho scritto e prodotto un disco da amante della buona musica prima ancora che da musicista. Respira il mio Respiro è stato da me pensato come un album che avrei voluto comprare e ascoltare perché pieno di belle canzoni, dalla prima all’ultima, senza che vi fosse spazio per tracce concepite per “riempire” la tracklist.
Parlaci un po’ del tuo progetto, delle cose che hai in serbo per il futuro.
Al momento la priorità è concentrarsi sul promuovere il disco appena uscito per riuscire a farlo ascoltare a quanto più pubblico possibile. In questa fase del mio percorso artistico è fondamentale saper interpretare la reale riposta del pubblico e decidere in quale direzione proseguire. Sia io che le persone che partecipano con me a questo progetto siamo consapevoli di appartenere ad una generazione che artisticamente ha mosso i primi passi in un mondo diverso da quello attuale, ma siamo altrettanto determinati a far sentire la nostra voce anche oggi. Per farlo è ovvio che servano le opportunità giuste, ma è altrettanto evidente che si debba muovere da una base musicale di buona qualità se non ottima. Per questo con il mio team stiamo considerando diverse opzioni per lo sviluppo di un prossimo progetto.
Con chi hai collaborato per la realizzazione del videoclip di “Vuoti Amari?
Il video è stato realizzato da Luca Del Sole, che ne ha curato l’intera produzione e la regia. Con Luca ci conosciamo da quando eravamo ragazzi e suonavamo insieme nelle prime formazioni giovanili. Nel 2018, in Polonia, ha fondato una startup, Albaprojekt, con la quale produce appunto contenuti video oltre che progetti musicali indipendenti. La nostra collaborazione nasce proprio dall’aver lavorato insieme ad alcuni dei suoi brani negli ultimi due anni. La sintonia è stata forte e immediata, tanto da decidere di fare squadra per promuovere Respira il mio Respiro e non solo. Oggi Luca coordina di fatto tutto il mio progetto, oltre a realizzare le produzioni video.
Spesso nel pubblicare un album qualcosa rimane indietro, è stato così anche per te? Hai dovuto mettere da parte qualcosa? Qualche rimpianto?
No, assolutamente nulla. Quello che avevo da dire e proporre è stato messo in musica, senza alcuna riserva. Il risultato finale è esattamente come lo avevo concepito all’inizio, anzi, addirittura meglio, ma questo, in gran parte, lo devo anche a tutti coloro che hanno lavorato insieme a me al progetto.
Hai qualche chicca da farci ascoltare, da consigliare? Magari dal circuito indipendente?
Ci sono alcune cose di cui amo parlare con particolare piacere. Una di queste è senza dubbio la mia esperienza con la formazione dei Rossomargot, che si colloca subito dopo il progetto Lucida con Universal e che ha preceduto l’uscita del mio primo album, Delicante. Alla musica dei Rossomargot devo tanto sia in termini artistici che umani. Cantare con loro mi ha aiutato a crescere, molto, ed è stato proprio questo percorso che mi ha portato a maturare la consapevolezza di essere pronto per un progetto solista. Non è un caso che in molti dei miei brani, sia di quest’ultimo che del precedente album, suonino artisti che componevano quella formazione. Mi spiace che il progetto passi troppo spesso in sordina, sono convinto che avesse un suono eccezionale che merita di essere ascoltato con attenzione. Su YouTube è presente molto del materiale realizzato. Infine, non posso non citare i lavori realizzati appunto insieme a Luca Del Sole. Con Luca ho collaborato prestando la mia voce al suo progetto Raging Times per tre singoli che ha scritto e prodotto tra il 2019 e il 2021. Si tratta di un’iniziativa molto interessante che vede la partecipazione di artisti polacchi e italiani, portata avanti in maniera completamente indipendente e che, come molte altre, è stata segnata da innumerevoli difficoltà legate al periodo tragico della pandemia. La produzione è stata realizzata dal River Studio di Claudio Luce, a Monzambano, e ha visto il coinvolgimento del mio produttore storico, Paolo Agosta che da anni “lavora” la mia voce presso il Bunker Studio di Milano.
I tre singoli I Wish You, Where e Grida il mio Nome propongono musicalità pop-rock che ricordano le atmosfere delle ballad di fine anni Novanta; sono pubblicati su tutte le principali piattaforme streaming e i video sono disponibili sul canale YouTube Raging Times.
Se dovessi mettere insieme una playlist per quest’anno quali sarebbero le prime 3 canzoni che sceglieresti?
–Hurt (Johnny Cash)
–Musicolgy (Prince)
–Il buio ti colora (Rossomargot)
https://www.youtube.com/watch?v=fb05OLpxKc0