Interview: Andrea Vigentini

Se non l’avete mai sentito nominare è probabilmente perché siete dalla parte dell’indie sbagliato. Andrea Vigentini è un compositore, musicista e autore (se vi sono entrati in testa anche controvoglia dei brani di Nek, può essere anche colpa sua), chitarrista per Ermal Meta, special guest delle ultime date teatrali di Francesco Renga e opening dell’ultimo concerto a Napoli di Fabrizio Moro. Lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato un po’ di cose, durante la lettura potreste ascoltare il suo nuovo singolo Un giorno semplice, pubblicato ad ottobre.

Ciao Andrea, raccontaci della tua recente attività live, come sta andando?
L’attività live inizia a prendere una forma. Negli ultimi mesi, in attesa dell’uscita del mio primo disco, sto facendo alcuni live acustici come ad esempio SudWave ad Arezzo o alla Milano Music Week e di recente ho avuto la fortuna e il piacere di aprire alcuni concerti di Francesco Renga e Fabrizio Moro. Quest’ultimo al Forum di Assago ed è stata davvero un’esperienza bellissima. 

Qual è per te un giorno semplice?
Un giorno semplice è un giorno qualunque, uno di quelli in cui anche se il tempo sembra non passare mai si sta bene insieme, senza problemi, a ridere sul divano e guardare una serie tv, sentendosi compresi e felicemente ostaggi di quel momento. 

E cosa significa che l’amore ci perdonerà?
Che alla fine l’amore vince su tutto, perché per quanto in una coppia si possa sbagliare se di base c’è amore, puro e forte, questo vince su tutto… e perdonerà anche gli errori. 

Chi è Andrea Vigentini quando non suona?
Sono un ragazzo normalissimo, quando non suono mi piace fare le cose che fanno tutti come guardare film e serie tv, leggere libri, mi piacciono gli sport da combattimento, seguo il calcio e si… giocare alla playstation. Insomma a volte sono un teenager un po’ cresciuto 😅

Come nasce un tuo brano?
Le mie canzoni nascono prendendo spunto dalla vita di tutti i giorni. Mi piace fissare immagini precise e raccontare storie, mie e di chi mi circonda.

E in particolare, come è nato Un Giorno Semplice? Qualche aneddoto dallo studio?
Un giorno semplice è nata tre anni fa a casa di Andrea Bonomo che è l’altro autore della canzone. Con lui ne ho scritte davvero tante, alcune sono già uscite, altre saranno nel disco e altre ancora chi lo sa. Siamo partiti dalla frase “Un giorno semplice”, proprio dall’attacco del ritornello, e da lì abbiamo costruito intorno la canzone, melodia e testo.

La domanda che ti dovevo fare ma che non ti ho fatto?
La classica domanda che ti fanno ai colloqui di lavoro: “Dove ti vedi tra dieci anni? Onestamente non lo so però vorrei poter fare questo lavoro ancora per tanto tempo, avere la possibilità di crescere, di evolvermi musicalmente, di fare cose belle e soprattutto avere il lusso di sbagliare, per poi migliorarmi.

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