I Fiumi: tornano con un 45 giri

La mescolanza è un dovere. La contaminazione sembra l’unica soluzione possibile. Questo suono in equilibrio instabile con visioni acide post atomiche, sguazzanti dentro melodie pop ma senza esagerare… tornano Sarah Stride, Xabier Iriondo, Andrea Viti e Diego Galeri, tornano I Fiumi e lo fanno con un 45 giri pubblicato dalla Dischi Soviet Studio. Due singoli che non si levano dalla mente sin dal primo ascolto: “Perdoniamo Caino” e “Sulla pelle coriandoli”.

Innanzitutto complimenti per la scelta di dare in pasto agli streaming service almeno non tutto il lavoro. È un manifesto per combattere la liquidità della musica?
Grazie, la scelta di pubblicare in streaming solo uno dei due brani è principalmente volta a riportare l’attenzione verso un certo modo di ascoltare la musica. Il vinile richiede attenzione, gestualità, è materia…vorremmo che chi ascolta ci metta la stessa concentrazione che ci abbiamo messo noi a scrivere, suonare, registrare e mixare le canzoni. E poi sì, ha anche un significato di monito, il mercato digitale ha stravolto le regole del gioco e chi ne fa le spese sono molto spesso gli artisti, numeri alla mano. Inoltre c’è anche un discorso di scelte, l’algoritmo sceglie cosa farti ascoltare, bisogna ritornare a scegliere e decidere cosa ascoltare. Acquistare un vinile è una presa di posizione.

Nella title-track, tra scale arabe e ostinati di chitarra elettrica: siamo tutti nella stessa barca? Siamo un po’ tutti come Caino? Per questo forse dovremmo perdonarlo?
Assolutamente si, rubo le parole della meravigliosa Mariangela Gualtieri che nella prefazione al suo testo teatrale “Caino” cita così:
“Noi siamo fatti così, con dentro questa spinta incontenibile all’azione, con dentro questa tempesta. Ci somiglia talmente Caino… Noi siamo soli quanto lui, distruggiamo la vita fuori e dentro di noi, siamo ormai senza un’idea di prossimo, e siamo attivi quanto lui, lontani da qualunque tema celeste, tutti votati alla terrestreità.
A volte, davanti ai conti che non tornano nel racconto di questo primo nato, ho pensato che forse è talmente d’amore la sostanza di cui siamo fatti che se non siamo amati diventiamo deformi”.

E quasi restando sul tema: “Sulla peste coriandoli” come a dire che in fondo alle assurdità che fluiscono dobbiamo rispondere con la fede (o quel che significa)?
Si, per me la Fede, dal latino fides-fiducia, nella sua accezione più laica possibile, è quella distanza magica e misterica che separa gli eventi dalla loro spiegazione, che tenta di non ridurre la vita ad una sfilata di cose e accadimenti e che permette di sostare nel paradosso della contemporaneità tra la vita e la morte, di tollerare le contraddizioni, tenere insieme le cose impensabili rendendole pensabili, di legare presenza e assenza, e che può fare del dolore un’esperienza creativa e vitale.

E che rapporto avete con la spiritualità? Oppure, come sembra, c’è molto nichilismo o cinismo che dir si voglia?
Penso che tu lo abbia ben evinto dalle risposta precedente! In ogni caso trovo il cinismo una dottrina mortalmente noiosa e troppo comoda, lo amo solo quando funge da schermo. Per quanto riguarda il nichilismo, poso perdonarlo solo a Cioran.

Dopo questo 45 giri? Dal vivo porterete altre novità che saranno pubblicate in futuro?
No, dal vivo suoneremo “Perdoniamo Caino” e “Sulla Peste Coriandoli” e tutti brani dell’album “I Fiumi” uscito l’anno scorso. Abbiamo altra musica in lavorazione ma è ancora prematuro suonarla dal vivo.

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