Helle: un volo a planare sul “La Colpa”
Eccolo il nuovo disco di Lisa Brunetti in arte Helle: si intitola “La Colpa” uscito per la Volume! e distribuito da Ingrooves. È il terzo capitolo personale della cantautrice bolognese che sembra aver fatto un percorso a ritroso, dall’elaborazione del suono fin dentro la sintesi di soluzioni più acustiche, decisamente più cantautorali e molto più impegnative dal punto di vista dell’attenzione che si richiede. Il sottotitolo di questo lavoro non a caso è “Racconto in nove canzoni” perché dietro la soluzione canzone esiste una vera e propria trama dipanata lirica dopo lirica. E come ormai abbiamo conosciuto dal precedente lavoro “La liberazione” ecco che anche questo nuovo capitolo celebra e si completa con l’emancipazione della protagonista (Giada) nei confronti dei sentimenti… la libertà non solo mentale ma anche fisica diviene, a quanto sembra dalla nostra lettura, un punto centrale della produzione di Helle. Due semplici battute con lei…
Musicalmente hai scelto la semplicità. Mi ricorda anche molto la semplicità a cui si approda dentro l’epilogo dell’ultimo disco “Disonore“?
Sì, desideravo fosse stato un lavoro folti anche quest’album – oltre ad un fatto di preferenze, devo tenere conto anche delle performance dal vivo. Non sentivo necessità di un’elaborazione forzata del suono.
Il suono di questo disco? Come ci hai lavorato, come lo hai scelto…? Sei approdata a qualcosa che somigliava alle tue aspettative?
Assolutamente: ne sono molto contenta. Immaginavo una tendenza al maggiore, alle grandi aperture, poi ovviamente in studio ci si fa coinvolgere dal momento e tutto prende una piega sua. Un po’ come per un figlio, non puoi programmare il colore dei suoi occhi; puoi farne delle stime, però.