Lucio Corsi @Castello Sforzesco, Milano, 10/09/2020

Il live di Lucio Corsi è attesissimo dal pubblico milanese, il cantautore toscano infatti si è trovato ad annullare il tour lo scorso marzo dopo l’uscita dell’acclamatissimo Cosa Faremo da Grandi?.
Truccato come una sorta di David Bowie, pantaloni a zampa e camicia sgargiante Lucio sale sul palco carichissimo partendo con Freccia Bianca, L’orologio e Trieste che poi saranno ripetuti nei bis.
Il suono è solido la band composta da Filippo Scandroglio alle chitarre(anche steel), Michelangelo Scandroglio al basso, Iacopo Nieri al piano, Giulio Grillo alle tastiere e Marco Ronconi alla batteria è solido e duttile, si va dall’american sound al glam al pop fino al blues, generi che Lucio Corsi maneggia con il dovuto amore e attenzione.

Lucio Corsi @Castello Sforzesco

Dopo la prima parte di setlist con Scandroglio che si detreggia bene anche con la pedal steel, e congedato il gruppo, il cantautore esegue una manciata di brani da solo: una poesia (natale all’Inferno), il talking blues Senza titolo, La lepre, Natale all’inferno, Hai un amico in me di Randy Newman e il medley al piano
Rimmel / Maremma amara / E non andar più via di Dalla, in una sorta di omaggio ai cantautori italiani e alla sua terra.

Richiamata la band e Il lupo, secondo brano dal penultimo lavoro Bestiario Musicale, la band intona Bufalo Bill di De Gregori, nella versione di Banana Republic che però, forse complice la celebrità del brano nella versione del suo autore, non viene alla perfezione e sembra proprio fuori dalle corde di Corsi forse più affine a Dalla o Ivan Graziani, ma non importa perchè la presenza di Bianconi (Baustelle) in Altalena Boy chiude il set nel modo migliore.
Per tutta la serata Lucio è stato sicuro e a suo agio sul palco spiegando i brani e seguendo la verve creativa che lo ha portato a dar vita ad uno spettacolo che per un giovane cantautore , non è affatto scontato. Forse ci si poteva aspettare qualche brano in più dal Bestiario Musicale che avrebbe rimpolpato la setlist senza dover andare a ripescare i brani già eseguiti, ma guardando uscire il gruppo a fine show viene proprio da dire: “più Lucio Corsi per tutti” .




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