L’orso @ Mattatoio, Carpi (MO)
Questa sera nello splendido scenario del Mattatoio Culture Club di Carpi (MO) ha inizio il nuovo tour de L’orso, a supporto del loro secondo LP Ho Messo La Sveglia Per La Rivoluzione, pubblicato proprio ieri dalla nota etichetta bolognese Garrincha Dischi. Le premesse non sono buone perché la band milanese ha avuto purtroppo dei problemi con il suo furgone durante il viaggio verso il borgo modenese ed è dunque arrivata in ritardo. Soundcheck e inizio del concerto posticipati, per fortuna, non andranno a influire sul buon esito dello show.
E’ da circa un mese che ho tra le mani il loro nuovo disco e, pur avendolo sentito solo cinque o sei volte finora, non tutti i nuovi brani mi hanno colpito positivamente: ammetto di non aver mai visto in passato, purtroppo, L’Orso dal vivo e quindi non ho riscontri effettivi con cui paragonarmi, ma è altrettanto vero che il live di stasera dà segnali interessanti sull’effettiva voglia di cambiare per il gruppo capitanato da Mattia Barro.
Il concerto ha inizio solamente verso le dieci e quarantacinque, ma sin da subito si può comprendere la direzione intrapresa dal gruppo di stanza a Milano: come mi avevano rivelato qualche minuto prima, durante l’intervista, ora il loro approccio sul palco è decisamente più rock. La dimostrazione arriva già dall’iniziale Post-It: nell’aspetto live, il nuovo brano, che sull’album sembrava piuttosto tranquillo, viene proposto in maniera più aggressiva, con la batteria di Niccolò Bonazzon, timidamente nascosto sulla destra del palco, che risulta essere una delle protagoniste di tutto il concerto e non solo di questo pezzo. L’energia notevole, le belle linee di basso, una spruzzata di elettronica, le chitarre intense e un ritornello incredibilmente catchy, oltre al grande senso melodico che Mattia e compagni sanno disegnare, rendono questa canzone un vero piacere all’ascolto. Il frontman di origini piemontesi è un ragazzo molto simpatico e ha un rapporto meraviglioso con il suo pubblico, che riesce sempre a intrattenere in maniera brillante, negli intervallic tra un brano e l’altro e anche per questo lo apprezzo. E’ poi la volta di L’Estate Del Primo Bacio, forse il pezzo più dolce di questa nuova fatica: anche qui c’è comunque una voglia di aggiungere una certa aggressività alla versione originale, ma la tenerezza del ritornello sa come sciogliere i fan presenti stasera nella lunga sala del Mattatoio. La prima prova con una canzone vecchia ci regala una bella sorpresa perché Con I Chilometri Contro ce la ricordiamo tranquilla e con una strumentazione ricca: qui, invece, si presenta in una veste diversa, aggressiva, come difficilmente mi sarei aspettato. Quello Che Manca è piuttosto sorprendente rispetto alla produzione precedente de L’orso: chi ha già ascoltato il nuovo album sa di cosa sto parlando, uno spoken-word da parte di Barro, accompagnato da un’atmosfera post-rock davvero suggestiva, solo il ritornello esprime un sentimento di malinconica bonarietà. Il singolo Giorni Migliori è energico e adrenalinico, il suo coro è irresistibile: una canzone pop ben riuscita, che fa subito breccia nei presenti. Festa Di Merda ci porta verso territori rap, con synth potenti e un ritornello catchy; Baader-Meinhof, invece, vede un uso pesante dell’elettronica e l’intenzione sembra quella di trasformare il locale modenese in una discoteca per qualche minuto. Il risultato, per chi scrive, non è dei migliori. Il main-set si chiude con due brani vecchi: prima Il Tempo Passa Per Noi, molto veloce e con scampanellanti synth davvero piacevoli, poi la sempre deliziosa Ottobre Come Settembre.
L’encore vede protagonista la dolcezza: Come Uno Shoegazer, con i suoi synth potenti, ma non violenti e i suoi coretti deliziosi, è definita da Barro “la canzone d’amore del disco”, mentre la conclusiva Baci Dalla Provincia vede L’orso scendere dal palco ed eseguire il pezzo, solo chitarra e voce, tra il pubblico carpigiano, che segue con grande trasporto. Un’ora e mezzo di divertimento, un buon approccio e senza dubbio una grande capacità di intrattenere i propri fan: questo è L’orso, che è, sì, cambiato, è diventato più aggressiva, ma ha saputo anche mantenere quel senso melodico che piace così tanto. Per il momento buona la prima.
SETLIST: “Post-it”, “L’Estate Del Primo Bacio”, “Con I Chilometri Contro”, “Io Che Ho Capito Tutto”, “Quello Che Manca”, “Il Tempo Ci Ripagherà”, “Invitami Per Un Tè”, “Giorni Migliori”, “Festa Di Merda”, “Ti Augurerei Il Male”, “Avere Ventanni”, “Baader-Meinhof”, “James Van Der Beek”, “Un Altro Giorno”, “Il Tempo Passa Per Noi”, “Ottobre Come Settembre”. ENCORE: “Lui Lei”, “Come Uno Shoegazer”, “Baci Dalla Provincia”.