Interview: Bais

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Bais, cantautore di stanza a Milano ma nostalgico di Bassano, e che il 21 ottobre pubblica il suo suo primo EP dal titolo Apnea (fuori per Sugar Music), di un pop immersivo che ci trasporta immediatamente nel suo personalissimo mondo sommerso. Ecco cosa ci ha raccontato!Come si fa a dare la sensazione di quando siamo in apnea, con la musica?

Come si fa a dare la sensazione di quando siamo in apnea, con la musica?
Penso sia una combinazione di suoni, parole e colori. La mia apnea è un rifugio ma allo stesso tempo un viaggio introspettivo: un andare a fondo alla scoperta di terreni inesplorati.

Quali sono le tue influenze musicali? Qualcosa che non ci aspetteremmo?
Le mie influenze musicali sono davvero varie. Dai mostri sacri come Beatles, Battisti, Dalla ad artisti più recenti come Blood Orange, King Krule, Mac Miller, Connan Mockasin… In Italia, oltre ai Verdena (da sempre la mia band preferita), in questo momento mi piace
tantissimo Andrea Laszlo De Simone.

Cosa dovremmo assolutamente sapere di apnea prima di ascoltarlo?
Preferirei che non sapeste proprio un bel niente! Vorrei che vi lasciaste trasportare, scioccare, accarezzare senza nessun freno o limite. Come in un’immersione o in un sogno.

Chi è Bais e chi è Luca Zambelli, e chi ha la meglio quando litigano?
Sono la stessa persona. Bais è la parte più profonda e nascosta di me che si manifesta attraverso la mia musica. Non litigano quasi mai, direi che hanno / abbiamo un buon rapporto collaborativo 🙂

Facciamo un passo indietro e torniamo a Milano. Che rapporto hai con questa città e, se fossimo nuovi di Milano, dove ci porteresti?
Ho un buon rapporto anche con Milano, tutto sommato. Non ho mai avuto un innamoramento folle nei confronti di questa città ma col tempo, vivendoci, ho imparato ad apprezzarne tanti aspetti che prima non capivo o non vedevo. Alla fine per me il rapporto con una città si misura con gli amori e le amicizie che vivi in quella città. Se foste nuova vi porterei in un posto magico che si chiama La Trattoria della Lina Orsolina, un vecchio bar che sembra rimasto fermo agli anni ’60, portato avanti con amore dalla Lina che è un generale ma sa anche essere molto dolce.

La domanda che non ti ho fatto ma che avrei assolutamente dovuto?
Mmm, forse “Con chi ti piacerebbe collaborare?”

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