Verdena – Canos EP

GENERE: rock.

PROTAGONISTI: Alberto Ferrari (chitarra e voce), Luca Ferrari (batteria) e Roberta Sammarelli (basso).

SEGNI PARTICOLARI: chi segue i Verdena saprà sicuramente che i loro EP non sono mai stati semplici raccoglitori di canzoni minori, ma prodotti di altissima qualità con brani inediti che non raramente sfiorano la perfezione sonora, come è stato il caso di ‘Le Tue Ossa Nell’Altitudine’, ‘Morbida’, ‘Solo un Grande Sasso part 1-2’, ‘Blue’, eccetera. Ebbene, ‘Canos EP’ non è certamente da meno, composto da sei tracce mai scontate o banali, come del resto loro stessi non sono mai stati.

INGREDIENTI: determinare le influenze assorbite dai Verdena non è impresa facile, quello di cui si è certi è che, lontani da ascolti modaioli e passeggeri, hanno detto “No”, come riporta una loro breve intervista su Vanity Fair (!!!, ndr), “A tutte le schifezze fatte passare per musica in un momento di depressione cosmica generale.” Qui si parla di musica vera e genuina insomma, con chitarre ora distorte ora psichedeliche tipiche del rock anni ’70, a cui gli ascolti dei Verdena sono abbondantemente indirizzati. Poi ci sono i Beatles, a cui la band bergamasca sembra essere molto legata: quando nelle interviste il giornalista di turno pone la classica domanda sugli ascolti recenti, la risposta ricorrente è una sola: il ‘White Album’.

DENSITA’ DI QUALITA’: ‘Canos’ è il secondo singolo estratto da ‘Requiem’, quarto album della band bergamasca, ed anche brano di apertura dell’EP. La chitarra acustica, i cori, la voce, il tempo scandito da basso e batteria, tutto contribuisce a creare un’atmosfera onirica e suggestiva. Il livello di maturità acquisito dalla band è notevole, sembra che ora abbiano piena consapevolezza di quello che fanno e di ciò che vogliono fare, e in questa canzone tutto ciò è particolarmente evidente. In ‘Malaga’, intermezzo elettronico di un minuto e quaranta circa, Alberto maneggia un casio e macchine elettroniche varie. Il terzo brano, ‘L’Ora è Buia’, è pieno stile Verdena: lento e melodico all’inizio, psichedelico ed intenso al centro, di sicuro perfetto per i live. La storia di ‘Parabellum’ è invece alquanto triste: la traccia infatti è stata scritta da D Rad degli Almamegretta, scomparso nel 2004, su cui poi i Verdena hanno inserito chitarra, basso, batteria e synth: sperimentale e confusionario è il risultato. E’ ormai tradizione che, in ogni EP o quasi, i Verdena si cimentino in una cover di band da loro apprezzate: è stato il tempo di Neil Young, dei 13th Floor Elevators, dei Melvins, dei Cream. In ‘Canos EP’ l’omaggio va direttamente al re del rock ‘n’ roll, Elvis Presley. ‘His Latest Flame (Marie’s The Name)’, infatti, più che una cover, è una riesecuzione fedele del brano originale, quasi ad essere una vera e propria dichiarazione di ammirazione incondizionata. L’ultima traccia è ‘Fluido’, in cui l’organo iniziale rimanda a un’atmosfera greve e tortuosa. Di sicuro questo il pezzo che, più di tutti, traccia la linea di maggiore continuità con lo stile di ‘Requiem’. Con questo EP i Verdena di sicuro non hanno aggiunto niente a quanto già non si sapesse. E’ semplicemente un’ulteriore conferma (semmai ne avessimo ancora bisogno) del loro originale talento e della loro voglia di suonare per il gusto di farlo. Dall’uscita di ‘Valvonauta’, ben sette anni or sono, i Verdena sono andati avanti per la loro strada, sono via via cresciuti e ad ogni prova hanno sempre ottenuto risultati qualititavi brillanti. Ci sono molti gruppi in Italia per cui può valere lo stesso discorso?

VELOCITA’: sei brani differenti l’uno dall’altro: ora arrabbiati, ora nostalgici e melodici, energici, sperimentali, potenti, sofisticati. E’ praticamente impossibile non apprezzare interamente questo EP dei Verdena: messo nel lettore cd arriva direttamente alla fine con ancora la voglia di riascoltarlo e capire magari quelle sfaccettature che di volta in volta completano la sua comprensione.

IL TESTO: “Peggio di noi / Non si può stare / Credimi / L’alta marea ci porterà via”, da ‘Canos’.

LA DICHIARAZIONE: “Siamo molto lunatici e anche molto sensibili. Ogni piccolo problema per noi può diventare gigantesco o grave. Può avere diversi effetti. Il fatto è che forse ci teniamo veramente tanto a quello che stiamo facendo, a suonare in giro…”

IL SITO: Verdena.com o Myspace.com/verdena

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