Anteprima: Lowinsky – Il Trono D’Oro (video) + recensione album
Lo scorso 19 settembre è uscito Alica Inizia A Capire, il nuovo album dei Lowinsky. Una delle canzoni del disco si intitola Il Trono D’Oro e ne è stato fatto un video. Noi siamo molto contento di poterlo presentare in anteprima, accompagnato dalle parole del leader della band, Carlo Pinchetti.
“…è un video senza regista, nel senso che si è proprio girato da solo, appoggiando un cellulare sulla testata del basso e riprendendo tutto il concerto. Io ho dovuto solo tagliare, rallentare, metterci filtri e parole. la cosa interessante, a mio parere, è la prospettiva ribaltata, quasi da “ospite” sul palco, all’opposto della classica dal pubblico. La canzone, Il Trono d’oro, è il mio pezzo preferito del disco, piuttosto malinconico, indolente, arricchito dal violoncello di Elena e dal solito contributo incredibile di tutta la band.”

Approfittiamo dell’occasione per esprimere un parere sull’album, che segna indubbiamente un passo in avanti in termini di varietà e capacità di far presa su chi ascolta. In passato, infatti, gli aggettivi “malinconico” e “indolente” usati da Carlo per descrivere la canzone del video potevano essere applicati a quasi tutti i brani dei Lowinsky. Qui, invece, c’è davvero di tutto: il punk-rock abrasivo in Love Gone e quello spensierato nella title track (che contiene svariati riferimenti ai Lemonheads nel testo), le atmosfere ariose in Respirare, quelle da sogno lucido in The Symmetry, le cascate di chitarre in Beautiful. Con questo lavoro, ora sicuramente anche chi non conosce Carlo di persona può capire facilmente il suo amore per Nada Surf e, come detto, Lemonheads. L’alternanza tra la lingua italiana e quella inglese aggiunge ulteriori momenti di differenziazione in un viaggio sempre stimolante grazie ai continui cambi di scenario.
Non è solo la varietà, comunque, a far sì che il disco sia un centro pieno, ma vanno aggiunti il gusto negli arrangiamenti e nelle armonie strumentali e vocali, la forza evocativa dei testi e l’abilità di aver creato un disco omogeneo e coerente anche con così tante diverse componenti. Le linee di chitarra sono sempre piuttosto dinamiche, con saliscendi, sovrapposizioni, variazioni in termini di pulizia e di spessore sonoro; la sezione ritmica non è solo un mero accompagnamento, ma conferisce ogni volta la consistenza e la profondità più adatte alla valorizzazione della canzone; le armonie tra la voce del leader e quelle di Linda Gandolfi sono dotate di una potenza espressiva fuori dal comune. I testi sono sempre ben centrati, diretti senza essere banali e l’ascoltatore attento si sentirà letteralmente trasportato nelle diverse storie raccontate sotto forma di canto, anche perché c’è sempre una giusta connessione con la parte strumentale, sia quando l’abbinamento avviene per assonanza, sia quando, invece, c’è un voluto contrasto, come nella già citata Respirare. Tutti questi punti di forza comuni alle canzoni fanno sì che il disco suoni come una raccolta unitaria e pensata come tale, e non solo come una serie di brani messi forzatamente assieme.
Consigliamo, quindi, l’ascolto di questo gran disco e anche di andare a vedere i Lowinsky dal vivo, perché anche in questo contesto sono particolarmente in forma al momento, come ha dimostrato il set in apertura ai Nada Surf un mesetto fa.
(foto di Anna Lisa Pinchetti)



