Gianmariavolontè -Timidi Segnali Di Vita Dai Tracciati Radar Di Fine Secolo
PROTAGONISTI: David Lotito (voce e chitarra), Ruggero Piazzolla (basso), Antonio Polidoro (batteria).
SEGNI PARTICOLARI: chiamare la propria band col nome di un attore importante, simbolo del cinema di denuncia ed impegno civile, oltre ad essere una scelta in controtendenza, denota una passione cinematografica non indifferente. Una chiave di lettura comune per i lavori dei GMV è quella di definirli orientati ad un pop dâ’autore volto a ricreare, in musica, delle atmosfere cinematografiche, le stesse che sono con ogni probabilità alla base del proprio processo creativo. Il titolo dell’album è lunghissimo e privo di senso, almeno per chiunque sia esterno alla band, ma se non altro resta impresso.
INGREDIENTI: a due anni di distanza da ‘Polaroid’, Lp d’esordio, il trio lucano torna e lo fa con un disco che ricalca pressoché fedelmente le orme del precedente. Basi pop con testi alti, sensuali e zeppi di citazioni che strizzano l’occhio ai primi (ma anche un po’ ai secondi) Baustelle, grazie anche al contributo di Fabrizio Massara, ospite in entrambi i lavori del trio nonché pianista e compositore della band di Bianconi ai tempi dell’esordio avvenuto con il ‘Sussidiario Illustrato Della Giovinezza’.
DENSITA’ DI QUALITA’: sin dalla copertina, foto effetto seppia, grammofono in bella vista e look ispirato ai Seventies per il trio immortalato con i propri strumenti, viene smascherato un certo gusto retrò che ritroveremo nelle atmosfere dei brani, mescolato ad elementi di attualità che emergeranno nelle liriche sin dalla traccia d’apertura, quella ‘Chat Roulette‘ che ispirandosi all’omonimo e famigerato sito web, ci presenta una carrellata di facce dei nostri tempi provenienti da tutto il mondo ed ognuna intenta a compiere un’azione caratteristica e caratterizzante. Dei quattordici brani contenuti nel disco, ben tre si rivelano essere in realtà diverse versioni di una stessa traccia: si tratta di ‘Amore Tossico‘, interpretata in un caso da David Lotito in un duetto con Georgia Colloridi degli Elettronoir, una degli ospiti del disco, in un altro lasciata completamente alla voce femminile, mentre nell’ultima è nuovamente cantata a due voci, ma con la produzione di Massara che gli regala una patina ambient. Oltre che in ‘Angie‘, che vede la presenza di Gianluca De Rubertis (Il Genio) al piano e si rivela essere un singolo piacevole, ma che sa un po’ troppo di déjà vu o per meglio dire di déjà entendu, troviamo linee melodiche accattivanti anche in ‘Timidi Segnali Di Vita Dai Tracciati Radar Di Fine Secolo‘, title track strumentale che con una durata inferiore al minuto ci traghetta fino a quello che, a nostro parere, è il brano migliore dell’intera opera, la dedica alla star senza tempo ‘Greta Garbo‘.
L’accompagnamento musicale delicato va di pari passo alle liriche, ispirate quanto il cantato di Lotito, mai così coinvolgente nel resto dell’album. La summa, o forse sarebbe meglio dire l’estremizzazione di ciò che è nelle corde dei GMV, si ha in ‘Rathaus Park (riflessioni da)‘ in cui il citazionismo si fa sfrenato fino a trasformarsi quasi in un elenco, tra l’inserimento di “oggetti” di uso quotidiano messi in rima (wc, cd, tg, pvc) e menzioni di vari personaggi che hanno fatto la storia della politica e della cronaca nera italiana, peraltro spesso intrecciate, degli ultimi trent’anni. In conclusione un album che si lascia ascoltare dall’inizio alla fine senza particolare fatica e può colpire anche molto nei primissimi ascolti, grazie ai testi ricercati e alle melodie sempre piacevoli, ma la sua longevità , così come l’originalità , risulta essere carente specialmente per chi ha già ascoltato, appassionandosi, qualcosa di simile nel corso degli anni.
VELOCITA’: bassa, ma giusta per far cogliere ogni sfumatura all’ascoltatore.
IL TESTO: “Menti come mentono le ore, pigre nei momenti di dolore” da ‘Cartoline Estive‘
LA DICHIARAZIONE: “Quando abbiamo pubblicato il singolo ‘Copertine Estive’ più di qualcuno non ha avuto bisogno di leggere i crediti per capire che si trovava di fronte ad un brano dei Gianmariavolonté. E’ bello creare un sound proprio, con determinate caratteristiche, ma non bisogna fossilizzarsi e restare per tutti i lavori futuri su quel tono altrimenti si rischia di diventare monotoni.” da un’intervista a ‘New Rumors’.
UN ASSAGGIO ‘Chat Roulette’
IL SITO: gmvpop.it