The Red Roosters – No disgrace
GENERE: Brit-Rock/Rock n’Roll
PROTAGONISTI: “Jaja” Cislaghi (voce), Edo Grimaldi (Chitarra e voce), Carlo Calcaterra (Chitarra), Fede Ardemagni (Basso), “Muddy” Brambilla (Batteria).
SEGNI PARTICOLARI: giovane band Milanese, nata nel 2010, i Red Roosters arrivano al primo EP dopo la pubblicazione di un precedente singolo nel 2013 e un’intensa attività live che ha portato la band ad esibirsi anche in alcune importanti date estere in città come Cork, Londra, Berlino. No Disgrace è autoprodotto con l’aiuto e la guida di Mauro Pagani ed è stato registrato alle Officine Meccaniche di Milano.
INGREDIENTI: il lavoro di questi ragazzi è inquadrato in maniera chiara sotto tutti i punti di vista: quello relativo al genere, indie rock/power pop con derivati rock n’roll,; quello geografico, con una tendenza ai riferimenti britannici, quasi a recuperare alcune sonorità dei primi Oasis seguendo un po’ in ritardo la tendenza dei primi anni ’00 di alcuni gruppi come i Kooks o gli australiani Jet. L’EP riesce a suonare pulito e spontaneo e in molti casi a richiamare riferimenti molto più datati di quelli citati, regalando tuffi negli anni ’60 non preventivati e ammiccando a band storiche come i Beatles. Nonostante l’apparente spensieratezza, i testi non sono così disimpegnati come vorrebbero apparire e delineano la quotidianità con disinvoltura e una vena importante di ironia.
DENSITA’ DI QUALITA’: se volessimo trovare una caratteristica sola per descrivere questo EP, sicuramente non potrebbe essere trascurata la spontaneità, dote che in molti casi è studiata a tavolino e la cosa positiva è che non sembra questo il caso. I brani scorrono veloci e felici come una giornata estiva e in effetti è il primo scenario che ci si para davanti quando inizia a suonare Classic Sunday, brano dal nome “festivo”, che fa venir voglia di imbracciare una tavola da surf anche ai non addetti al mestiere, in barba alle figuracce . No disgrace e Opera 3 ci catapultano a modo loro in scenari simili, richiamando prepotentemente i Jet di “Rollover Dj”. Prevalgono quindi, musicalmente, il movimento e la spensieratezza, che tuttavia riescono ad essere messi da parte in Hold my hand, brano dal particolare gusto anni ’90 che colpirà sicuramente chi, come la sottoscritta, ha un debole per le ballate rock ben realizzate. I Red Roosters realizzano un lavoro sicuramente ben centrato con una chiara dichiarazione di intenti, e per adesso tutto promette bene.
VELOCITA’: quattro brani alla velocità del rock n’roll.
IL TESTO: “I wake up in the morning/my room is just a mess/ but when I look back to my bed/ that’s where I like to be/ and I’ll never believe the words she said/ it’s not that I’m lazy I just love my bed/ pick up my guitar but has a broken string/ switch on the tv and kill it again/ and I just want to live/ all on my own/ cause I fell better/ when you go home” da Classic Sunday.
LA DICHIARAZIONE: “Comporre canzoni, registrarle e produrle è un passaggio obbligatorio nel ciclo di vita di una band, ma la parte che ci diverte in assoluto di più è quella del palco, degli amplificatori e delle chitarre leggermente calanti. Anche perché crediamo che soltanto dal vivo riusciamo a sprigionare al massimo il nostro potenziale.” da una nostra intervista.