Miss Mog – Federer

GENERE: synth-pop, songwriting.

PROTAGONISTI: Grace: macchine; Tommy: basso; Enrico: voce.

SEGNI PARTICOLARI: primo album per questo progetto nato nel 2010 a Marghera e che ha visto diversi cambi di lineup prima di trovare un propria stabilità. Decisivo è stato l’incontro con il produttore Beppe Calvi, aka Zucca Veleno.

INGREDIENTI: l’idea che sta alla base del progetto è quella di utilizzare il synth-pop come mezzo per concretizzare al meglio le ambientazioni e le sensazioni raccontate nei testi, che trattano della comfort zone nella quale si ritrovano molti 30-40enni di oggi, che vivono in una grande città, hanno il proprio lavoro e la propria casa e che magari dentro loro stessi avrebbero le potenzialità per migliorare determinati aspetti della propria vita, ma che in fondo sanno che, anche allo stato attuale, non stanno così male da doversi impegnare per forza per uscire dalla situazione in cui si trovano. Musicalmente, questo si traduce in melodie di facile ascolto ma meno immediate rispetto al pop propriamente inteso, un suono leggero, umbratile e che sfrutta incroci e interazioni tra i suoi diversi elementi e una voce sempre in evidenza e che punta all’equilibrio dal punto di vista della tonalità e dell’intensità.

DENSITÀ DI QUALITÀ: la missione che si sono dati i Miss Mog è indubbiamente compiuta, grazie a una buona forza evocativa dei testi, alle scelte dal punto di vista sonoro che risultano sempre adatte proprio per dare concretezza a quanto raccontato e a una buona varietà in entrambi gli aspetti di cui sopra, nonché nell’espressività vocale. Non è facile prendere coordinate ben precise, per quanto riguarda sia le tematiche trattate che la parte musicale, e girarci intorno con costrutto, in modo che ogni canzone sia credibile e abbia una propria identità in un contesto molto unitario, e questa band ci è riuscita molto bene.

VELOCITÀ: bassa o al massimo medio bassa.

IL TESTO:Un pomeriggio è quello che ho, droga e autoerotismo, dipende come lo fai, con chi lo fai, poi non smetteresti mai” da Un Pomeriggio.

LA DICHIARAZIONE:I Miss Mog raccontano del nichilismo a bassa intensità di una generazione, quella dei trenta-quarantenni, che non è riuscita a fare alcuna rivoluzione e tutto sommato si adegua ad un mondo dove il gossip domina e qualsiasi prospettiva di cambiamento di uno stato delle cose indecente si risolve in una rimessa a nuovo della propria identità in dissolvenza attraverso una dieta”.

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